sabato 2 novembre 2013

Pillole di saggezza, conoscenza o buon senso?



Premetto che oltre ad essere un “esperto del settore”, sono genitore e sono molto più intransigente come mamma che non come professionista. Mi sono chiesta il perché e ho compreso che riguardo gli altri genitori ho la tolleranza e l’accoglienza sapendo che a volte si sbaglia per non consapevolezza, superficialità o errata valutazione….ma io questo non me lo permetto, ho cercato di imparare dagli “errori” degli altri e quindi l’unico ambito dove esce fuori il “giudizio” è proprio nei miei confronti: ogni cosa va vissuta, sentita, pensata cercando le mille sfaccettature ed i mille risvolti a cui poter esser pronti, d’altra parte ho sentito una infinità di volte “meglio prevenire che curare” e istintivamente, intuitivamente l’ho fatto mio, ancor prima di incontrare quella meravigliosa creatura che avrei stretto tra le braccia questo detto era scritto nel mio DNA.
Credo non ci siano ricette precostituite per fare il genitore, esistono cose più giuste di altre e quelle più erronee delle stesse ma talune appaiono proprio legate al buon senso più che al dialogo creato con nostro figlio/a. A volte uno stimolo, essere indirizzati, sostenuti, creare confronto può rendere più consapevoli del proprio percorso psicoeducativo…si, percorso! Perché è in evoluzione ed in crescita ed ogni occasione di incontro e scontro sarà opportunità di maturazione ed approfondimento sulla conoscenza di sé e di nostro figlio/a.
Alcune cose sono proprio di buon senso, ma se non ci siamo mai fermati a pensarci non sono così scontate: gentile signora e signore, state insegnando a vostro figlio a non dare confidenza agli estranei, a non seguirli se dicono di conoscere mamma o papà, a non accettare caramelle dagli sconosciuti? …allora perché fate girare vostro figlio con una bella maglietta nuova nuova, fatta fare apposta per lui con il suo nome bello in evidenza?
Non pensate che questo renda le cose più facili ad un malintenzionato creando il legame ed alleanza necessari che si può creare solo quando si chiama qualcuno per nome proprio?
Naturalmente le motivazioni valide per le magliette con il nome, perché non dovrebbero essere valide anche per le foto pubblicate su fb? Momenti di intimità familiare di piccoli pargoli che evidenziano il loro legame e le esperienze fatte con mamma e papà! “Così riesco ad essere individuato ancor meglio che per il mio nome!!! Sono orgoglio di mammà e papà e questo è un bel ricordo di uno spezzone di vita vissuta…” Ottimo per evidenziare possibili punti di incontro anche con uno sconosciuto!
Poi crescono…gli insegniamo a rispettare le regole, ad essere ligi alle autorità….fino a quando a 10 anni non gli apriamo il profilo su fb contravvenendo alle norme della polizia postale e mentendo sulla data di nascita perché altrimenti non sarebbe possibile!
Non pensiero pessimista ed anzi fiduciosi e speranzosi nell’animo umano che ha infinite risorse e forte spirito di sopravvivenza, ma sappiamo anche che il “mulino bianco” dura i tempo di una pubblicità e che invece il ruolo di educatore dura una vita intera e se piccoli spunti di buon senso possono preservare dall’incauta leggerezza, allora ben venga aver perso questi pochi attimi a leggere, esser stati più cauti e rispettosi del divenire nostro e dei nostri bambini per preservarli e tutelarli.
Buon senso a tutti,
S.A.

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