venerdì 23 maggio 2014

TERAPIA OCCUPAZIONALE: perchè?

La nostra giornata è un susseguirsi di azioni ed attività che compiamo automaticamente, senza la necessità di rifletterci sopra: scendiamo dal letto, ci laviamo, ci vestiamo, andiamo in bagno, facciamo colazione, ci prepariamo da mangiare, pranziamo e ceniamo, sistemiamo la casa, ci spostiamo (a piedi, in auto, coi mezzi pubblici..), andiamo a lavorare etc..
Può capitare che a causa di varie patologie, quali ictus, emoraggie celebrali e traumi cranici, la capacità di svolgere queste attività risulti compromessa.
Si tratta di patologie che colpiscono una percentuale sempre maggiore di persone, interessando varie fasce d'età, anche molto giovani.
E' in questi casi che l'intervento del Terapista Occupazionale può fare la differenza!
L'obiettivo principale della Terapia occupazionale è infatti quello di  rendere le persone capaci di partecipare alle attività della vita quotidiana e cioè renderle in grado di “FARE” quello che vogliono o devono.
Le priorità vengono individuate assieme al paziente e alla famiglia decidendo così su cosa andare a lavorare.
Il Terapista Occupazionale può intervenire:
        Sulla persona: riabilitando, sempre tramite le attività, le suè capacità motorie, cognitive e/o relazionali.
        Sull'attività: si può decidere, assieme al paziente, di “fare” in modo diverso, utilizzando degli ausili, svolgendo le attvità in ambienti diversi etc...
        Sull'ambiente: questo infatti può rappresentare una barriera e limitare la partecipazione. Possono essere quindi valutati e attuati degli adattamenti.

Noi tutti, nella nostra quotidianità, non ci soffermiamo a pensare a tutte quelle attività che facciamo ormai automaticamente e in autonomia.
Pensiamo per un attimo invece se dovessimo chiedere aiuto ad altri per andare in bagno, prepararci un panino, alzarci dalla sedia, farci la doccia, indossare le scarpe, spostarci in casa nostra, etc...

Questo è uno degli aspetti che va ad inficiare negativamente sulla qualità di vita di una persona ed è un aspetto fondamentale sul quale il Terapista Occupazionale agisce all'interno dell'intervento riabilitativo.

mercoledì 21 maggio 2014

Servizio di Psicologia

Professionisti a vostra disposizione, ogniuno per la propria area di intervento: dott.ssa Dri, dott.ssa Bossi, dott.ssa Bastiani, dott. Moratti. 
La possibilità di essere accolti in una struttura che risponde a 360° alle vostre esigenze.


venerdì 16 maggio 2014

Mangio...mi nutro...mi soddisfo?

Di seguito una riflessione liberamente tratta da un libro del Prof. Benedetto De Bernard, che il dott. Mario Pausa, Nutrizionista e Immunologo presso ArCa ha leggermente aggiornato. Spunti che fanno nascere riflessioni. 

Nutrirsi è un atto spontaneo, [..] tuttavia la nutrizione può essere solo un soddisfacimento di esigenze fisiologiche, oppure una manifestazione d'intelligenza. C'è chi riduce l'alimentazione ad un mero atto fisico, che si nutre svogliatamente per sopravvivere, chi si ingozza [dando sfogo alla propria fame emotiva] e chi invece trae dai piaceri della tavola soddisfazione e stimoli persino culturali.
Questo significa che nutrirsi è un fatto culturale e che quindi non si può prescindere da alcune conoscenze per effettuare una corretta alimentazione. 
Tuttavia, al di sopra di ogni considerazione, pur dopo aver preso coscienza dei dati scientifici, i gusti individuali debbono rimanere intatti. Cioè se una persona non si nutre correttamente, [e quindi non mantiene un peso fisiologico, non si sente in equilibrio ed in benessere,] sarà la dieta che dovrà essere modificata, rispettando il gusto individuale e non dovrà essere imposto un regime alimentare che, per quanto corretto, non risponde agli usi ed ai gusti della persona.
[..] Esistono parametri ben precisi, [che derivano da misurazioni antropometriche di composizione corporea e biochimiche], per valutare se l'alimentazione di un individuo è corretto, [ma il parametro più rilevante è indubbiamente lo stato di salute dell'individuo, inteso come equilibrio psico-fisico. Dal punto di vista nutrizionistico], se vi è uno squilibrio, evidentemente vi è una sproporzione tra l'energia introdotta con gli alimenti e quella spesa per le attività [e/o una errata scelta qualitativi degli alimenti, ]
Parrebbe facile scoprire le cause e adeguare una dieta alle esigenze individuali, ed infatti lo è, solo che spesso, più pericoloso del peso eccessivo, è la correzione fatta senza l'aiuto di un'esperto. Anche se di questo problema si è impadronita la divulgazione più capillare (riviste, televisione, internet), è erroneo trasferire al caso personale i concetti spesso generali, espressi con questi mezzi d'informazione [che spesso puntano più al sensazionalismo che al rigore scientifica]. E, in ogni caso, anche ammettendo che la correzione della dieta individuale, sulla base di modelli standard, fosse giusta, manca il controllo durante l'adeguamento. Inoltre la probabilità di mantenere il nuovo modello di nutrizione è tanto minore quanto maggiore è il sacrificio che deriva dalle rinunce alle vecchie abitudini. Queste, al contrario, essendo prodotto di profonde influenze ambientali, psicologiche e persino culturali, vanno rispettate. Per mantenere questo importantissimo "individualismo" è necessario cercare l'aiuto di chi, competente nel campo, riesce a modificare gli aspetti [errati] di una dieta, senza troppo pesare [sui gusti e le abitudini individuali]. (B. De Bernard) - [M. Pausa]. 





sabato 10 maggio 2014

Auguri Mamma

11 maggio FESTA DELLA MAMMA. L’Italia è all’11esimo posto, comunque in salita dalla 17esima posizione dello scorso anno. Questo è quanto emerge dal quindicesimo rapporto sullo stato delle madri nel mondo, pubblicato da Save the children in occasione della festa della mamma: una classifica per capire quali siano i Paesi nei quali lo stato di salute, il livello di istruzione, le condizioni economiche, politiche e sociali sono tali da garantire il benessere delle mamme e dei loro figli. Le sei posizioni guadagnate in classifica sarebbero dovute, secondo l’ong, all’aumento della presenza delle donne al governo (passato dal 20,6% della scorsa edizione al 30,6% del’ultima). Al primo posto la Finlandia con la sensibilità dimostrata anche con la famosa "scatola di cartone" ove viene previsto come dono per il nascituro il corredino necessario all'evento.
Ci auguriamo che questo 11 maggio possa essere un giorno dedicato all’amore e alla celebrazione del fondamentale ruolo che le madri rivestono nella società. Si usa, in questo giorno, regalare alle mamme delle rose rosa, a scuola i bambini preparano dolci poesie e molte città organizzano eventi speciali a loro dedicati. Ma la maternità non sempre si tramuta in quella immaginaria dimensione di naturale perfezione. E’ vissuta in modo diverso da ogni donna: storia personale, condizioni oggettive, stabilità affettiva e psicologica fanno la differenza. La verità è che la maternità si compone di molteplici sfacettature.
E per ribadire il fatto che sui diritti delle madri c’è ancora molto da fare, doveroso è un cenno alla campagna di sensibilizzazione di Intervita “Mia Mamma è (anche) una Donna”. Un  progetto che ha coinvolto oltre 1500 bambini tra Milano, Napoli e Palermo, chiedendo loro di raccontare chi sono le loro mamme, i problemi che sono costrette ad affrontare, cosa amano fare e cosa spesso le rende tristi. Tra i diritti che i bambini ed i ragazzi vorrebbero per le proprie mamme, ecco alcune richieste: Diritto a non essere maltrattata; Diritto di poter uscire di casa; Diritto ad essere allegra; Diritto di poter spendere 50 euro tutti per sé; Diritto a telefonare. Dall’indagine è nato lo strumento che accompagna la campagna: il Rapporto sullo stato della mamma di oggi che denuncia un Paese frammentato, in cui sono tante le madri in difficoltà, spesso il punto più fragile della famiglia, private dei diritti fondamentali. Dal quadro generale risulta chiaro come la donna di oggi, anche vista con gli occhi di un bambino, si trovi a confrontarsi  con una società in costante cambiamento, nonostante alcuni “compiti” siano rimasti invariati nel tempo e invariabilmente ricadano solo su di lei. In generale oggi le madri risultano essere più impegnate di ieri. Alle ”incombenze” domestiche e familiari si sommano le fragilità del ruolo maschile, le difficoltà ad avere relazioni sociali di supporto e servizi di sostegno al tempo della famiglia. Si assiste infatti in Italia ad un livello di diffusione dei servizi per la prima infanzia pari al  20% contro il 33% della media europea. Questo significa in prima istanza legare indissolubilmente  molte madri al vincolo casalingo e di child care e quindi impedire spesso una legittimazione dei propri diritti di donna.
L’origine di questa ricorrenza non è univoca: nell’antichità esistevano riti cerimoniali e celebrazioni tradizionali tra le popolazioni politeiste, che si rifacevano al culto della Madre Terra e celebravano le divinità femminili legate alla rinascita della natura in primavera, le genitrici, coloro che rappresentavano la fertilità e la vita. Per i Greci era Rea, la madre di tutti gli dei, la grande procreatrice, e un giorno all’anno veniva celebrata la sua figura e quella di tutte le madri per associazione. Presso i Romani, era Cibele la divinità simbolo della Natura e di tutte le madri.
La Festa della Mamma ha radici antiche quindi, ma è solo in tempi recenti che si è ufficializzata per come la conosciamo noi. Nella Gran Bretagna del 1600/1700 il ‘Mothering Day’ o ‘Mothering Sunday’ era il giorno dell’anno in cui i bambini che vivano lontano dalle loro famiglie potevano tornare a casa. All’epoca era comune che un bimbo si trovasse lontano da casa anche in tenera età, per imparare un mestiere, o per fare da servo, o per studiare se era particolarmente fortunato: durante la quarta domenica di Quaresima gli era permesso fare ritorno a casa, e per l’occasione portava alla madre fiori e doni.
Negli Stati Uniti invece il ‘Mother’s Day’ nasce in legame ai movimenti civili e sociali che tra la seconda metà del 1800 e gli inizi del 1900 chiedevano l’abolizione della schiavitù da un lato, e il suffragio femminile dall’altro. Fu la pacifista abolizionista Julia Ward Howe, che nel 1870 propose per la prima volta l’istituzione di una giornata dedicata alle mamme, che fosse anche l’occasione di riflettere sulla pace. Ma è con Anna M. Jarvis che la festa venne ufficialmente sancita: la donna era un’attivista che si batteva per l’istituzione di una festa dedicata a tutte le vittime della Guerra Civile Americana, ma dopo la morte della madre declinò la sua battaglia perché vi fosse una ricorrenza dedicata alle mamme. Unendo concetti di pace, commemorazione e amore, nacque nel 1908 quella che oggi conosciamo come Festa della Mamma, ratificata nel 1914 dal presidente Wilson.
In Italia è stato un parroco, Don Otello Migliosi, a festeggiare per primo le mamme nel 1957, nel borgo di Tordibetto ad Assisi- dove ancora oggi la ricorrenza viene celebrata con particolare fervore. Altro pioniere della Festa della Mamma è il senatore e sindaco di Bordighera Raul Zaccari, che istituì il primo festeggiamento nel 1956. 
L'affettività che ci lega alla mamma è difficilmente comunicabile attraverso le parole, ma molti filosofi e poeti si sono avvicinati al sentire emotivo ed evocativo e come spunto di riflessione cogliamo l'occasione per ricordarne alcune... 
Honorè de Balzac a tal proposito ha scritto: “Il cuore di una madre è un abisso in fondo al quale si trova sempre un perdono”.
Il grande filosofo tedesco Immanuel Kant invece scrisse: “Non potrei mai dimenticare mia madre, perchè è stata lei che ha piantato e cresciuto i primi semi di bene in me”.
Che dire invece della frase di Jean Paul Sartre, più che una massima, un ricordo di una dolcezza in perfetta simbiosi con la complicità e la saggezza che solo i rapporto materno col il figlio sa rappresentare: “La mamma ed io avevamo i nostri miti, i nostri linguaggi segreti, i nostri scherzi rituali... In pubblico avevamo le nostre intese: bastava un’occhiata!”.

Bellissima anche la frase del grande scrittore Marcel Proust, semplicemente meravigliosa nella sua delicatezza e semplicità: “La mia unica consolazione, quando salivo a coricarmi, era che la mamma sarebbe venuta a darmi un bacio una volta che fossi a letto.
Di una struggente poesia quella di Charles Dickens: “Mi strinsi al fianco della mamma…..ed ancora sentii addosso i suoi bei capelli - come l’ala di un angelo - pensavo, e fui davvero felice!”.
Che dire invece della struggente concretezza di Victor Hugo che mescola prosa e poesia in un divenire naturale e delicatamente selvaggio: “La madre è sublime perché è tutta istinto. L'istinto materno è divinamente animale. La madre non è donna, ma femmina”.
Oscar Wilde, nella sua immensa e irriverente genialità, invece scrisse: “Ogni donna diventa come sua madre. Questa è la sua tragedia. Nessun uomo diventa come sua madre. Questa è la sua tragedia”.
Concludiamo questa breve ma intensa carrellata di aforismi dedicati alla Festa della Mamma con il grande poeta tragico greco Sofocle il quale dice: “Per la madre i figli sono ancore della vita”.
Ma anche alla luce di tutto questo nasce spontaneo il desiderio di racchiudere tutto il nostro sentire in  


Vi auguriamo di poter pronunciare queste parole e di trascorrere una serena giornata ricca di affetti.

giovedì 8 maggio 2014

VOLERCI BENE...CON I CEREALI!

Arriva la bella stagione e le giornate di sole sembra ci stimolino maggiormente a volerci bene. Molte le cose che possiamo fare per prenderci cura di noi e ci siamo interrogati come professionisti di ArCa su quale sia il primo segnale in merito. Un approfondimento è stato svolto anche grazie al servizio nutrizionale che offriamo ed è emerso che molto passa attraverso l’alimentazione, la scelta delle materie prime, la loro conoscenza e la preparazione degli alimenti; emerge immediatamente la relazione tra aspetto psico emotivo e l’attenzione all’alimentazione e nutrizione corretta.
Una sana alimentazione vuol dire riconoscere i propri bisogni ed essere parte attiva del nostro star bene.  Se ti riconosci in questo pensiero nascono spontanee diverse domande: cos’è una sana alimentazione? Come alimentarsi in modo corretto? Quali le materie prime da scegliere? Esistono cibi dannosi ed altri che favoriscono il benessere? Qual’ è il necessario apporto nutrizionale per stare bene?
Nasce da queste riflessioni la spinta a promuovere una serie di incontri di approfondimento e divulgazione e la possibilità di creare uno spazio di riferimento ed approfondimento per la formazione permanente nell’ alimentazione e nutrizione.
Essendo positivamente inseriti sul territorio, nascono spontanee nuove collaborazioni e insieme a Bio Bio stiamo organizzando una serie di incontri e serate informative: …dalla conoscenza di base dei diversi cereali, per passare poi alle proteine vegetali, agli effetti del glutine, ai danni che provoca lo zucchero. Si potranno produrre ed assaggiare piatti preparati con ingredienti naturali ed imparare nuove ricette, oltre a capire le differenze che i diversi alimenti hanno sul nostro corpo, e di conseguenza sulla nostra salute a breve e a lungo termine. La prima serata si terrà

MERCOLEDI' 21 MAGGIO alle ore 19.30
ALLA SCOPERTA DEI CEREALI
quali, come, perchè.


Partiremo quindi dalla base della nostra alimentazione. Costo della serata 20 euro. Per informazioni e prenotazioni:
ArCa Therapeia, via Malignani 6/1 - Cervignano del Friuli UD
tel. 0431 1990334 
mail:  info@arcatherapeia.it 
BLOG: http://arcatherapeia.blogspot.it/
FB: https://www.facebook.com/pages/ArCa-Therapeia/389458537851168
oppure presso
Bio Bio, p.za Indipendenza 20 – Cervignano del Friuli UD
tel: 0431 33197
mail: biobiocervignano@gmail.com
FB: https://www.facebook.com/BioBioCervignano




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