lunedì 10 novembre 2014

Logopedia e terapia miofunzionale: perchè e quando?


Molti bambini succhiano le dita, il ciuccio o altri oggetti, mordono le labbra, le matite, le penne, le unghie, le pellicine delle unghia… Questi “vizi” possono interferire con la crescita del viso del vostro bambino creando una malocclusione ed errati schemi orali motori con conseguenti difficoltà nelle funzioni orali. E’ opportuno consultare al più presto un logopedista e se necessario, avviare il processo riabilitativo di tipo miofunzionale.
La terapia miofunzionale è un programma educativo – rieducativo volto alle alterazioni delle funzioni orali quali: la respirazione, l’alimentazione (suzione – masticazione- deglutizione), la produzione dei suoni del linguaggio nonché il gusto e la mimica facciale.
Le alterazioni delle funzioni orali se non curate tempestivamente possono far insorgere nel soggetto in età evolutiva (periodo della crescita e dello sviluppo) uno squilibrio muscolare orofacciale. I sintomi più frequenti sono dati da:

- respirazione orale (a bocca aperta);
- deglutizione deviata : problemi di masticazione – deglutizione dei cibi liquidi e/o solidi;
- alterazioni dell’articolazione verbale fonatoria: la distorsione dei suoni: /s/ di sole, /s/ di rosa, /z/
di tazza, /z/ di zaino in cui la lingua può fuoriuscire o interporsi tra i denti;
- palato ogivale (alto e stretto);
- crescita anormale dei denti (malocclusione);
- vizi orali (succhiamento del dito, delle dita, del ciuccio, perdurare dell’alimentazione attraverso la tettarella del biberon);
- scarso controllo e coordinazione muscolare oro facciale;
- anormale postura linguale a “riposo”;
- difficoltà di mantenere l’attenzione e concentrazione;
- problemi posturali legati alle alterazioni sopracitate.




Ci sono parecchi fattori da considerare prima di iniziare la TMF. L’età non è molto importante; piuttosto è indispensabile una buona motivazione per ottenere un importante risultato.
Il logopedista è in grado di motivare i soggetti di tutte le età.

I bambini di 3 o 4 anni possono trarre beneficio da un bilancio logopedico per verificare se sono “pronti” ad abbandonare, eliminare i vizi di succhiamento compreso l’uso prolungato della tettarella del biberon. Correggere precocemente queste modalità viziate può prevenire problematiche secondarie più gravi!

I bambini di 7 – 8 anni sono abbastanza coscienti per ricevere una terapia logopedica completa!
Anche gli adolescenti e gli adulti possono beneficiare di tale terapia (per esempio, nel dolore dell’articolazione temporo-mandibolare, prima e dopo un intervento chirurgico maxillo – facciale, dopo recidiva di un intervento ortodontico, in caso di difficoltà di adattamento dopo un intervento ortodontico).

Grazie all' esperienza di ArCa Therapeia, possiamo affermare che perchè ogni terapia sia efficiente bisogna tener conto della personalità del paziente in trattamento: ogni paziente è diverso dall’altro! Per trarre benefici dalla riabilitazione non devono mancare professionalità del logopedista, ma soprattutto buona volontà da parte dei pazienti e dei genitori dei bambini piccoli soggetti alla rieducazione orale, perché sappiano stimolare un’attitudine positiva volta all’impegno nel superamento delle scorrette posture orali.
La TMF è “nota” da più di trenta anni ed è praticata in molti paesi del mondo! Migliaia di bambini e molti adulti hanno avuto risultati efficaci e stabili nel tempo da questa terapia non invasiva, non chirurgica. Recenti studi scientifici hanno dimostrato che l’80 – 90% dei casi con disordini miofunzionali orofacciali hanno ottenuto il ripristino volontario di tutte le funzioni muscolari orofacciali deviate nonché l’automatizzazione delle funzioni stesse. (Hahn&Hahn, 1992 – Andretta P., 2003).

Siamo a vostra disposizione per un consulto logopedico, affinchè possiate  appurare se vostro figlio può essere aiutato attraverso una valutazione globale. Affidarsi a figure professionali competenti permette di vedere risultati sorprendenti, tanto più la rilevazione è precoce!


giovedì 6 novembre 2014

SINDROME METABOLICA: sintomi, cause, rimedi. VISITA GRATUITA.

La sindrome metabolica è il nome di un gruppo di fattori di rischio legati al sovrappeso e all’obesità, che aumentano le probabilità di malattie cardiache ed altri problemi di salute come il diabete e l’ictus: i fattori di rischio sono comportamenti o condizioni che aumentano la probabilità di incorrere in una malattia.

Il termine metabolica si riferisce ai processi biochimici coinvolti nel normale funzionamento del corpo, ma ricordiamo che questa malattia è conosciuta anche con altri nomi:
  • Sindrome X
  • Sindrome da insulino–resistenza
  • Sindrome Dismetabolica
  • Girovita da Ipertrigliceridemico
  • Sindrome dell’ obesità
  • CHAOS
  • Sindrome di Reaven
Circa 47 milioni di adulti negli Stati Uniti (circa il 15% dell’intera popolazione) presentano la sindrome metabolica ed il numero continua a crescere; il crescente numero di persone affette da questa condizione è collegato all’aumento dei tassi di obesità tra gli adulti, in futuro la sindrome potrebbe superare il fumo come il principale fattore di rischio per le patologie cardiache.

Cause

Le cinque condizioni elencate di seguito sono fattori di rischio metabolici per il sistema cardiocircolatorio (cuore, arterie, vene, …). Una persona può sviluppare uno qualsiasi di questi fattori di rischio di per sé, ma spesso essi tendono a presentarsi insieme.
La sindrome metabolica viene diagnosticata quando una persona presenta almeno tre di questi fattori di rischio di patologie cardiache:
  • Un largo girovita. Questa condizione è anche definita come obesità addominale: l’eccesso di grasso nella zona addominale è un fattore di rischio per le malattie cardiache maggiore rispetto al grasso in eccesso in altre parti del corpo, come ad esempio sui fianchi.
  • Un livello superiore a quello normale di trigliceridi nel sangue, un tipo di grasso presente nel sangue.
  • Un livello più basso del normale di colesterolo HDL (colesterolo buono, legato alle lipoproteine ad alta densità) nel sangue. HDL è considerato colesterolo buono perché riduce le probabilità di patologie cardiache. Bassi livelli di HDL ne aumentano invece le probabilità.
  • Ipertensione arteriosa (pressione alta). La pressione sanguigna è formalizzata con due numeri, di solito scritti uno sopra l’altro o uno prima dell’ altro , come 120/80. Il primo numero o quello che sta sopra , corrispondente alla pressione sistolica, misura la pressione nel sangue quando il cuore batte.Il secondo numero o quello che sta sotto, corrispondente alla pressione diastolica, misura la pressione nel flusso sanguigno tra i battiti del cuore quando il cuore è rilassato.
  • Livelli di glicemia a digiuno più alti del normale). Un livello di glicemia lievemente elevato può essere un segno di allarme precoce del diabete.
Quanti più fattori di rischio sono presenti, tanto maggiori saranno le probabilità di sviluppare patologie cardiache, diabete o un ictus. In generale una persona con sindrome metabolica ha un rischio due volte maggiore di sviluppare malattie cardiache e cinque volte maggiore di sviluppare il diabete rispetto ad una persona sana.
Anche altri fattori di rischio, oltre a quelli della sindrome metabolica, aumentano la probabilità di patologie cardiache:
  • Un livello elevato di colesterolo LDL (colesterolo legato alle lipoproteine a bassa densità, considerato colesterolo “cattivo”)
  • il fumo.
Anche un unico fattore di rischio aumenta la probabilità di problemi cardiovascolari e viceversa ogni fattore di rischio dovrebbe essere eliminato per ridurre il rischio.
La probabilità di sviluppare la sindrome metabolica è strettamente legata al sovrappeso o all’obesità e ad una mancanza di attività fisica. Un’altra causa è l’insulino-resistenza, una condizione in cui il corpo non può utilizzare la sua insulina in modo appropriato: l’insulina è un ormone che l’organismo utilizza per favorire la conversione dello zucchero nel sangue in energia. La resistenza all’insulina può portare ad alti livelli di zucchero nel sangue ed è strettamente collegata a sua volta con il sovrappeso o l’obesità.
Una ricerca sul complesso processo di fondo che lega il gruppo di condizioni coinvolte nella sindrome metabolica è tuttora in corso ma, come il nome suggerisce, la sindrome metabolica è legata al metabolismo corporeo, probabilmente sopratutto al la condizione dell’ insulino-resistenza.
Normalmente l’ apparato digerente scinde alcuni degli alimenti che mangiamo in zucchero (glucosio); il sangue trasporta il glucosio ai tessuti corporei, dove le cellule lo usano come substrato energetico facendolo entrare  con l’ aiuto dell’ insulina. Nelle persone con insulino–resistenza le cellule non rispondono normalmente all’ insulina ed il glucosio non può entrare nelle cellule con la stessa facilità. Il corpo reagisce rilasciando sempre più insulina per aiutare il glucosio ad entrare nelle cellule, ma il risultato è la presenza di livelli più alti del normale sia di insulina che di glucosio nel sangue.
Anche se forse non elevato abbastanza per definirsi diabete, un elevato livello di glucosiointerferisce con i processi corporei: l’ insulina elevata innalza i livelli dei trigliceridi e di altri lipidi nel sangue ed  interferisce anche con il modo in cui lavorano i reni, provocando un innalzamento della pressione arteriosa.
Questi effetti combinati dell’ insulino-resistenza espongono al rischio di patologia cardiaca, ictus, diabete e altre condizioni patologiche.
I ricercatori stanno ancora cercando di individuare cosa causi l’ insulino-resistenza. Coinvolge una varietà di fattori genetici e ambientali, si pensa infatti che  alcune persone siano geneticamente predisposte  all’ insulino-resistenza, ereditando questa tendenza dai genitori . Comunque l’ essere sovrappeso ed  inattivi sono i principali fattori.
Ulteriori cause dello sviluppo di questa sindrome sono:
  • Età.La prevalenza della sindrome metabolica aumenta con l’età, colpendo meno del 10% delle persone nella terza decade di vita e il 40% delle persone nella settima decade di vita. Alcune ricerche  mostrano che circa uno su otto studenti presenta tre o più componenti della sindrome metabolica, un’altra ricerca ha identificato un’associazione tra la sindrome metabolica dell’infanzia  e patologie cardiovascolari dell’adulto decenni più tardi.
  • Razza. Gli ispanici e gli asiatici sembrano essere maggiormente a rischio di sindrome metabolica rispetto alle altre razze.
  • Obesità. Un indice di massa corporea (BMI), una misura della percentuale di grasso corporeo  basata sull’ altezza e sul peso, superiore a 25 aumenta  il rischio di sindrome metabolica.
  • Storia del diabete. È molto più probabile avere la sindrome metabolica in caso di familiarità per diabete di tipo 2 o diabete durante la gravidanza (diabete gestazionale).
  • Altre malattie. Anche una diagnosi di ipertensione arteriosa, malattie cardiovascolari o da sindrome dell’ovaio policistico, un problema metabolico che colpisce la donna ed il sistema riproduttivo, aumenta  il rischio di sindrome metabolica.

Sintomi

Avere la sindrome metabolica significa soffrire di diversi disturbi metabolici contemporaneamente, tra cui:
  • Obesità, in particolare intorno alla vita (avere una “forma a mela”),
  • Ipertensione,
  • Un elevato livello di trigliceridi nel sangue di grassi e un basso livello di colesterolo HDL – il colesterolo “buono”,
  • Resistenza all’ insulina, un ormone che aiuta a reagolare la quantità di zucchero nel corpo.
Avere una componente della sindrome metabolica significa avere più probabilità di presentarne altre e, più componenti sono presenti , maggiori sono i rischi per la salute.

Diagnosi

Anche se il medico non è in genere alla ricerca della sindrome metabolica, le linee guida considerano a rischio se si hanno tre o più dei tratti associati a questa condizione.
Diverse organizzazioni hanno i propri criteri per la diagnosi della sindrome metabolica, secondo alcune delle più note linee guida hai la sindrome metabolica, se si hanno tre o più di questi tratti:
  • Circonferenza vita elevata, superiore a 88 cm per le donne e 101 per gli uomini. Alcuni fattori di rischio genetici, come la familiarità per diabete o l’ origine asiatica, abbassano il limite della cirocnferenza vita (79 cm per le donne e 94 cm per gli uomini).
  • Elevato livello di trigliceridi pari a 150 milligrammi per decilitro o superiore, o se comuqnue si è in trattamento per alti livelli di trigliceridi.
  • Ridotte quantità circolanti di HDL (inferiore a 40 mg/dl negli uomini o inferiore a 50 mg/dl nelle donne).
  • Pressione arteriosa oltre i 130/85, od in caso di trattamento farmacologico per l’ ipertensione.
  • Elevata glicemia a digiuno (100 mg/dl o superiore), od anche se tenuta sotto controllo con farmaci.

Cura e terapia

Fare più attività fisica, perdere peso e smettere di fumare contribuiscono a ridurre la pressione sanguigna e a migliorare i livelli di colesterolo e zucchero nel sangue. Questi cambiamenti sono fondamentali per ridurre il rischio.
  • Esercizio. I medici raccomandano di svolgere dai 30 ai 60 minuti di esercizio fisico di intensità moderata, come camminare di buon passo, ogni giorno.
  • Perdere peso. Perdere anche solo dal 5 per cento al 10 per cento del peso corporeo può ridurre i livelli di insulina e la pressione sanguigna.
  • Mangiare sano. La dieta mediterranea, come molti regimi alimentari per mangiare sano, limita i grassi non salutari a favore di frutta, verdura, pesce e cereali integrali.
  • Smettere di fumare. Fumare sigarette aumenta la resistenza all’insulina e peggiora le conseguenze sulla salute della sindrome metabolica. Parlate con il vostro medico se avete bisogno di aiuto per eliminare quest’ abitudine.
E’ possibile prevenire o ritardare la sindrome metabolica soprattutto con cambiamenti dello stile di vita: uno stile di vita sano è un impegno permanente, controllare con successo la sindrome metabolica richiede quindi uno sforzo a lungo termine ed un lavoro di squadra con il proprio medico curante.
  1. Impegnarsi in una dieta sana, mangiare molta frutta e verdura, scegliere tagli magri di carne bianca o pesce invece che carni rosse, evitare alimenti conservati o fritti in abbondante olio, eliminare il sale da tavola e sperimentare altre erbe e spezie.
  2. Muoversi, fare molta attività fisica regolare e moderata.
  3. Programmare regolari visite di controllo, controllare la pressione sanguigna, il colesterolo ed i livelli della glicemia a intervalli regolari. Effettuare ulteriori modifiche dello stile di vita, se i numeri stanno andando nella direzione sbagliata.

Alla luce di tutto questo, perchè non cogliere l'occasione di saperne di più! Per questo mese siamo a tua disposizione per una visita gratuita con il dott. Pausa. Ogni dettaglio, nella locandina sopra riportata.

lunedì 3 novembre 2014

Già 23 kg!!!

Ho sempre pensato che la vita fosse fatta di momenti, momenti belli e momenti brutti, momenti fortunati, in cui ti trovi in un posto e accade qualcosa, momenti intensi, emozionanti e momenti disastrosamente dolorosi. Io ho avuto il mio momento fortunato a dicembre 2013, quando mi sono ritrovata in mano il volantino di Diversamente Magre e qualcosa è scattato in me. Venivo da un’infinita serie di momenti difficili che mi aveva portato ad un livello di obesità considerevole. Venivo da una vita di sovrappeso e di lotta con il cibo, una vita di sensi di colpa e di dieta ogni lunedì, una vita di vergogna, di foto non fatte, di momenti non vissuti. Ho provato. Ho cominciato e ho visto che dimagrivo. Che ce la stavo facendo. Mi sono detta “questa è un’occasione che ti capita una volta nella vita, giocatela bene, non sprecarla”. E non l’ho sprecata. Ho cambiato tutto, ho cambiato le tre A: alimentazione, per me ma anche per la mia famiglia; attività fisica, io che mai nella vita avrei neanche lontanamente pensato di alzare un pollice; ma soprattutto ho cambiato l’atteggiamento mentale. La A più importante di tutte. Perché una sana alimentazione non è causa del cambiamento di vita, ma è conseguenza, viene da sé quando cominci a volerti più bene. Il gruppo è stato fondamentale in questo, mi ha sostenuto, mi ha aiutato, mi ha fatto divertire e anche ridere fino alle lacrime. E ora alla fine del mio percorso posso solo ringraziare Arca e le grandi, incredibili, dolcemente complicate donne di Diversamente Magre per tutto quello che c’è stato in quest’anno. E’ stato un anno faticoso e intenso, ho perso 23 kg, mi sono ritrovata, ed ero intera, ero meglio di quello che immaginavo, ero meglio di quello che avevo sempre pensato di me. Se penso a come mangiavo un anno fa non ci credo. Se penso che non muovevo un muscolo ed ora a 44 anni faccio 12 km di camminata senza il fiatone non ci credo. Se penso a quanto stavo male un anno fa, ma male davvero, e quanto sto bene ora, fisicamente e psicologicamente non mi sembra vero. Non c’è niente di facile nella vita, ma niente è impossibile.

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