lunedì 10 marzo 2014

Effetto Pigmalione

Durante un incontro mi sono ritrovata a spiegare una delle mie prime conoscenze psicologiche acquisite, ancora alla scuola superiore (ormai tanti e tanti anni fa....) e poi ritrovata nel proseguo degli studi di formazione e specializzazione. Nel rinverdire e utilizzare i miei ricordi durante il colloquio in atto, mi sono resa conto di quanto la consapevolezza di questo effetto possa essere utile nella quotidianità, così come spero alle persone a cui stavo spiegando e per questo ne condivido la conoscenza con voi.
L’effetto Pigmalione è conosciuto anche con il nome di "profezia autoavverante" o come effetto Rosenthal dal nome dello psicologo tedesco che per primo parlò di questo fenomeno.
Si tratta di una forma di suggestione psicologica per cui le persone tendono a conformarsi all’immagine che altri individui hanno di loro, sia essa un’immagine positiva che negativa.
Per fare un esempio pratico, basta citare l’esperimento condotto dallo stesso Robert Rosenthal e dalla sua equipe che sottoposero alcuni bambini di una scuola elementare a un test d’intelligenza. Dopo il test, in modo casuale, vennero selezionati alcuni bambini ai cui insegnanti fu fatto credere che avessero un’intelligenza sopra la media.
La suggestione fu tale che, quando l’anno successivo Rosenthal si recò presso la scuola elementare, dovette costatare che, in effetti, il rendimento dei bambini selezionati era molto migliorato e questo solo perché gli insegnanti li avevano influenzati positivamente con il loro atteggiamento, inconsapevoli del fatto che fosse tutto legato alla suggestione.
L’effetto Pigmalione può attivarsi anche nei rapporti tra dipendenti e datori di lavoro o in tutti quei casi in cui si sviluppino rapporti sociali. Ogni individuo riesce a essere trattato e considerato così come si aspetta che gli altri lo facciano.
Il nome deriva da un episodio della mitologia greca. Si narra che Pigmalione, scultore e re di Cipro, realizzò una statua così bella da innamorarsene. Accecato dall’amore, chiese alla dea Afrodite di far sì che la statua acquisisse sembianze umane così da poterla sposare. Tuttavia Rosenthal prese spunto per la definizione del fenomeno, dalla celebre e omonima opera teatrale di George Bernard Shaw del 1912. 
Fatene tesoro!
S.A.


mercoledì 5 marzo 2014

Terapia Miofunzionale (TMF)

Vi presentiamo questo nuovo servizio offerto da ArCa per quel che riguarda l'ambito della logopedia. 

Definizione: intervento terapeutico che si avvale dell’applicazione della forza muscolare mirante ad un equilibrio e bilanciamento della muscolatura oro-facciale attraverso l’educazione/rieducazione della deglutizione deviata, della respirazione orale, della masticazione, delle alterazioni dell’articolazione verbale fonatoria, delle malocclusioni funzionali, delle problematiche posturali e della articolazione temporo-mandibolare (Andretta, 2005)

A chi è rivolta?: le alterazioni delle funzioni orali sono frequenti nella popolazione generale sia in età evolutiva-adolescenziale che in età adulta (Andretta e Rossi, 2001)

Gli obiettivi: vengono elencati solo alcuni tra i principali obiettivi di tale terapia.
·       far nascere e stabilire nuovi engrammi motori, eliminando gli schemi errati,
·       eliminare vizi orali (succhiamento prolungato del pollice, lapisfagia…)
·       favorire una normale crescita e funzionalità muscolare
·       aiutare la terapia ortodontica
·       prevenire o correggere alterazioni dell’articolazione verbale fonatoria

Chi la richiede? Chi se ne occupa? La TMF può essere richiesta dal medico ortodontista. La fisiopatologia delle funzioni orali rientra di diritto nel campo di competenze del foniatra e del logopedista (Shindler e Vernero, 2000).

Tratto da Deglutologia O. Schindler, G. Ruoppolo, A.Schindler


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