lunedì 15 dicembre 2014

DISGRAFIA: PERCHE' OCCUPARSENE E COME???



COS'È LA DISGRAFIA?
La disgrafia è in Disturbo Specifico dell'Apprendimento (DSA) le cui caratteristiche peculiari sono:
-        scrittura lenta e poco scorrevole;
-        risultato grafico scadente, dove la leggibilità del testo è spesso compromessa. Nello specifico possiamo vedere:
·        lettere troppo grandi o troppo piccole,
·        altezze delle lettere relativamente inadeguate (ad es. la “l” alta come la “e”)
·        lettere troppo o troppo poco distanziate,
·        le righe non vengono rispettate,
·        la pressione sul foglio è esagerata o insufficiente,
·        sono presenti frequenti autocorrezioni e ritocchi;
-        Dolore alla mano, al polso e/o al braccio dopo l'attività di scrittura.

lunedì 10 novembre 2014

Logopedia e terapia miofunzionale: perchè e quando?


Molti bambini succhiano le dita, il ciuccio o altri oggetti, mordono le labbra, le matite, le penne, le unghie, le pellicine delle unghia… Questi “vizi” possono interferire con la crescita del viso del vostro bambino creando una malocclusione ed errati schemi orali motori con conseguenti difficoltà nelle funzioni orali. E’ opportuno consultare al più presto un logopedista e se necessario, avviare il processo riabilitativo di tipo miofunzionale.
La terapia miofunzionale è un programma educativo – rieducativo volto alle alterazioni delle funzioni orali quali: la respirazione, l’alimentazione (suzione – masticazione- deglutizione), la produzione dei suoni del linguaggio nonché il gusto e la mimica facciale.
Le alterazioni delle funzioni orali se non curate tempestivamente possono far insorgere nel soggetto in età evolutiva (periodo della crescita e dello sviluppo) uno squilibrio muscolare orofacciale. I sintomi più frequenti sono dati da:

- respirazione orale (a bocca aperta);
- deglutizione deviata : problemi di masticazione – deglutizione dei cibi liquidi e/o solidi;
- alterazioni dell’articolazione verbale fonatoria: la distorsione dei suoni: /s/ di sole, /s/ di rosa, /z/
di tazza, /z/ di zaino in cui la lingua può fuoriuscire o interporsi tra i denti;
- palato ogivale (alto e stretto);
- crescita anormale dei denti (malocclusione);
- vizi orali (succhiamento del dito, delle dita, del ciuccio, perdurare dell’alimentazione attraverso la tettarella del biberon);
- scarso controllo e coordinazione muscolare oro facciale;
- anormale postura linguale a “riposo”;
- difficoltà di mantenere l’attenzione e concentrazione;
- problemi posturali legati alle alterazioni sopracitate.




Ci sono parecchi fattori da considerare prima di iniziare la TMF. L’età non è molto importante; piuttosto è indispensabile una buona motivazione per ottenere un importante risultato.
Il logopedista è in grado di motivare i soggetti di tutte le età.

I bambini di 3 o 4 anni possono trarre beneficio da un bilancio logopedico per verificare se sono “pronti” ad abbandonare, eliminare i vizi di succhiamento compreso l’uso prolungato della tettarella del biberon. Correggere precocemente queste modalità viziate può prevenire problematiche secondarie più gravi!

I bambini di 7 – 8 anni sono abbastanza coscienti per ricevere una terapia logopedica completa!
Anche gli adolescenti e gli adulti possono beneficiare di tale terapia (per esempio, nel dolore dell’articolazione temporo-mandibolare, prima e dopo un intervento chirurgico maxillo – facciale, dopo recidiva di un intervento ortodontico, in caso di difficoltà di adattamento dopo un intervento ortodontico).

Grazie all' esperienza di ArCa Therapeia, possiamo affermare che perchè ogni terapia sia efficiente bisogna tener conto della personalità del paziente in trattamento: ogni paziente è diverso dall’altro! Per trarre benefici dalla riabilitazione non devono mancare professionalità del logopedista, ma soprattutto buona volontà da parte dei pazienti e dei genitori dei bambini piccoli soggetti alla rieducazione orale, perché sappiano stimolare un’attitudine positiva volta all’impegno nel superamento delle scorrette posture orali.
La TMF è “nota” da più di trenta anni ed è praticata in molti paesi del mondo! Migliaia di bambini e molti adulti hanno avuto risultati efficaci e stabili nel tempo da questa terapia non invasiva, non chirurgica. Recenti studi scientifici hanno dimostrato che l’80 – 90% dei casi con disordini miofunzionali orofacciali hanno ottenuto il ripristino volontario di tutte le funzioni muscolari orofacciali deviate nonché l’automatizzazione delle funzioni stesse. (Hahn&Hahn, 1992 – Andretta P., 2003).

Siamo a vostra disposizione per un consulto logopedico, affinchè possiate  appurare se vostro figlio può essere aiutato attraverso una valutazione globale. Affidarsi a figure professionali competenti permette di vedere risultati sorprendenti, tanto più la rilevazione è precoce!


giovedì 6 novembre 2014

SINDROME METABOLICA: sintomi, cause, rimedi. VISITA GRATUITA.

La sindrome metabolica è il nome di un gruppo di fattori di rischio legati al sovrappeso e all’obesità, che aumentano le probabilità di malattie cardiache ed altri problemi di salute come il diabete e l’ictus: i fattori di rischio sono comportamenti o condizioni che aumentano la probabilità di incorrere in una malattia.

Il termine metabolica si riferisce ai processi biochimici coinvolti nel normale funzionamento del corpo, ma ricordiamo che questa malattia è conosciuta anche con altri nomi:
  • Sindrome X
  • Sindrome da insulino–resistenza
  • Sindrome Dismetabolica
  • Girovita da Ipertrigliceridemico
  • Sindrome dell’ obesità
  • CHAOS
  • Sindrome di Reaven
Circa 47 milioni di adulti negli Stati Uniti (circa il 15% dell’intera popolazione) presentano la sindrome metabolica ed il numero continua a crescere; il crescente numero di persone affette da questa condizione è collegato all’aumento dei tassi di obesità tra gli adulti, in futuro la sindrome potrebbe superare il fumo come il principale fattore di rischio per le patologie cardiache.

Cause

Le cinque condizioni elencate di seguito sono fattori di rischio metabolici per il sistema cardiocircolatorio (cuore, arterie, vene, …). Una persona può sviluppare uno qualsiasi di questi fattori di rischio di per sé, ma spesso essi tendono a presentarsi insieme.
La sindrome metabolica viene diagnosticata quando una persona presenta almeno tre di questi fattori di rischio di patologie cardiache:
  • Un largo girovita. Questa condizione è anche definita come obesità addominale: l’eccesso di grasso nella zona addominale è un fattore di rischio per le malattie cardiache maggiore rispetto al grasso in eccesso in altre parti del corpo, come ad esempio sui fianchi.
  • Un livello superiore a quello normale di trigliceridi nel sangue, un tipo di grasso presente nel sangue.
  • Un livello più basso del normale di colesterolo HDL (colesterolo buono, legato alle lipoproteine ad alta densità) nel sangue. HDL è considerato colesterolo buono perché riduce le probabilità di patologie cardiache. Bassi livelli di HDL ne aumentano invece le probabilità.
  • Ipertensione arteriosa (pressione alta). La pressione sanguigna è formalizzata con due numeri, di solito scritti uno sopra l’altro o uno prima dell’ altro , come 120/80. Il primo numero o quello che sta sopra , corrispondente alla pressione sistolica, misura la pressione nel sangue quando il cuore batte.Il secondo numero o quello che sta sotto, corrispondente alla pressione diastolica, misura la pressione nel flusso sanguigno tra i battiti del cuore quando il cuore è rilassato.
  • Livelli di glicemia a digiuno più alti del normale). Un livello di glicemia lievemente elevato può essere un segno di allarme precoce del diabete.
Quanti più fattori di rischio sono presenti, tanto maggiori saranno le probabilità di sviluppare patologie cardiache, diabete o un ictus. In generale una persona con sindrome metabolica ha un rischio due volte maggiore di sviluppare malattie cardiache e cinque volte maggiore di sviluppare il diabete rispetto ad una persona sana.
Anche altri fattori di rischio, oltre a quelli della sindrome metabolica, aumentano la probabilità di patologie cardiache:
  • Un livello elevato di colesterolo LDL (colesterolo legato alle lipoproteine a bassa densità, considerato colesterolo “cattivo”)
  • il fumo.
Anche un unico fattore di rischio aumenta la probabilità di problemi cardiovascolari e viceversa ogni fattore di rischio dovrebbe essere eliminato per ridurre il rischio.
La probabilità di sviluppare la sindrome metabolica è strettamente legata al sovrappeso o all’obesità e ad una mancanza di attività fisica. Un’altra causa è l’insulino-resistenza, una condizione in cui il corpo non può utilizzare la sua insulina in modo appropriato: l’insulina è un ormone che l’organismo utilizza per favorire la conversione dello zucchero nel sangue in energia. La resistenza all’insulina può portare ad alti livelli di zucchero nel sangue ed è strettamente collegata a sua volta con il sovrappeso o l’obesità.
Una ricerca sul complesso processo di fondo che lega il gruppo di condizioni coinvolte nella sindrome metabolica è tuttora in corso ma, come il nome suggerisce, la sindrome metabolica è legata al metabolismo corporeo, probabilmente sopratutto al la condizione dell’ insulino-resistenza.
Normalmente l’ apparato digerente scinde alcuni degli alimenti che mangiamo in zucchero (glucosio); il sangue trasporta il glucosio ai tessuti corporei, dove le cellule lo usano come substrato energetico facendolo entrare  con l’ aiuto dell’ insulina. Nelle persone con insulino–resistenza le cellule non rispondono normalmente all’ insulina ed il glucosio non può entrare nelle cellule con la stessa facilità. Il corpo reagisce rilasciando sempre più insulina per aiutare il glucosio ad entrare nelle cellule, ma il risultato è la presenza di livelli più alti del normale sia di insulina che di glucosio nel sangue.
Anche se forse non elevato abbastanza per definirsi diabete, un elevato livello di glucosiointerferisce con i processi corporei: l’ insulina elevata innalza i livelli dei trigliceridi e di altri lipidi nel sangue ed  interferisce anche con il modo in cui lavorano i reni, provocando un innalzamento della pressione arteriosa.
Questi effetti combinati dell’ insulino-resistenza espongono al rischio di patologia cardiaca, ictus, diabete e altre condizioni patologiche.
I ricercatori stanno ancora cercando di individuare cosa causi l’ insulino-resistenza. Coinvolge una varietà di fattori genetici e ambientali, si pensa infatti che  alcune persone siano geneticamente predisposte  all’ insulino-resistenza, ereditando questa tendenza dai genitori . Comunque l’ essere sovrappeso ed  inattivi sono i principali fattori.
Ulteriori cause dello sviluppo di questa sindrome sono:
  • Età.La prevalenza della sindrome metabolica aumenta con l’età, colpendo meno del 10% delle persone nella terza decade di vita e il 40% delle persone nella settima decade di vita. Alcune ricerche  mostrano che circa uno su otto studenti presenta tre o più componenti della sindrome metabolica, un’altra ricerca ha identificato un’associazione tra la sindrome metabolica dell’infanzia  e patologie cardiovascolari dell’adulto decenni più tardi.
  • Razza. Gli ispanici e gli asiatici sembrano essere maggiormente a rischio di sindrome metabolica rispetto alle altre razze.
  • Obesità. Un indice di massa corporea (BMI), una misura della percentuale di grasso corporeo  basata sull’ altezza e sul peso, superiore a 25 aumenta  il rischio di sindrome metabolica.
  • Storia del diabete. È molto più probabile avere la sindrome metabolica in caso di familiarità per diabete di tipo 2 o diabete durante la gravidanza (diabete gestazionale).
  • Altre malattie. Anche una diagnosi di ipertensione arteriosa, malattie cardiovascolari o da sindrome dell’ovaio policistico, un problema metabolico che colpisce la donna ed il sistema riproduttivo, aumenta  il rischio di sindrome metabolica.

Sintomi

Avere la sindrome metabolica significa soffrire di diversi disturbi metabolici contemporaneamente, tra cui:
  • Obesità, in particolare intorno alla vita (avere una “forma a mela”),
  • Ipertensione,
  • Un elevato livello di trigliceridi nel sangue di grassi e un basso livello di colesterolo HDL – il colesterolo “buono”,
  • Resistenza all’ insulina, un ormone che aiuta a reagolare la quantità di zucchero nel corpo.
Avere una componente della sindrome metabolica significa avere più probabilità di presentarne altre e, più componenti sono presenti , maggiori sono i rischi per la salute.

Diagnosi

Anche se il medico non è in genere alla ricerca della sindrome metabolica, le linee guida considerano a rischio se si hanno tre o più dei tratti associati a questa condizione.
Diverse organizzazioni hanno i propri criteri per la diagnosi della sindrome metabolica, secondo alcune delle più note linee guida hai la sindrome metabolica, se si hanno tre o più di questi tratti:
  • Circonferenza vita elevata, superiore a 88 cm per le donne e 101 per gli uomini. Alcuni fattori di rischio genetici, come la familiarità per diabete o l’ origine asiatica, abbassano il limite della cirocnferenza vita (79 cm per le donne e 94 cm per gli uomini).
  • Elevato livello di trigliceridi pari a 150 milligrammi per decilitro o superiore, o se comuqnue si è in trattamento per alti livelli di trigliceridi.
  • Ridotte quantità circolanti di HDL (inferiore a 40 mg/dl negli uomini o inferiore a 50 mg/dl nelle donne).
  • Pressione arteriosa oltre i 130/85, od in caso di trattamento farmacologico per l’ ipertensione.
  • Elevata glicemia a digiuno (100 mg/dl o superiore), od anche se tenuta sotto controllo con farmaci.

Cura e terapia

Fare più attività fisica, perdere peso e smettere di fumare contribuiscono a ridurre la pressione sanguigna e a migliorare i livelli di colesterolo e zucchero nel sangue. Questi cambiamenti sono fondamentali per ridurre il rischio.
  • Esercizio. I medici raccomandano di svolgere dai 30 ai 60 minuti di esercizio fisico di intensità moderata, come camminare di buon passo, ogni giorno.
  • Perdere peso. Perdere anche solo dal 5 per cento al 10 per cento del peso corporeo può ridurre i livelli di insulina e la pressione sanguigna.
  • Mangiare sano. La dieta mediterranea, come molti regimi alimentari per mangiare sano, limita i grassi non salutari a favore di frutta, verdura, pesce e cereali integrali.
  • Smettere di fumare. Fumare sigarette aumenta la resistenza all’insulina e peggiora le conseguenze sulla salute della sindrome metabolica. Parlate con il vostro medico se avete bisogno di aiuto per eliminare quest’ abitudine.
E’ possibile prevenire o ritardare la sindrome metabolica soprattutto con cambiamenti dello stile di vita: uno stile di vita sano è un impegno permanente, controllare con successo la sindrome metabolica richiede quindi uno sforzo a lungo termine ed un lavoro di squadra con il proprio medico curante.
  1. Impegnarsi in una dieta sana, mangiare molta frutta e verdura, scegliere tagli magri di carne bianca o pesce invece che carni rosse, evitare alimenti conservati o fritti in abbondante olio, eliminare il sale da tavola e sperimentare altre erbe e spezie.
  2. Muoversi, fare molta attività fisica regolare e moderata.
  3. Programmare regolari visite di controllo, controllare la pressione sanguigna, il colesterolo ed i livelli della glicemia a intervalli regolari. Effettuare ulteriori modifiche dello stile di vita, se i numeri stanno andando nella direzione sbagliata.

Alla luce di tutto questo, perchè non cogliere l'occasione di saperne di più! Per questo mese siamo a tua disposizione per una visita gratuita con il dott. Pausa. Ogni dettaglio, nella locandina sopra riportata.

lunedì 3 novembre 2014

Già 23 kg!!!

Ho sempre pensato che la vita fosse fatta di momenti, momenti belli e momenti brutti, momenti fortunati, in cui ti trovi in un posto e accade qualcosa, momenti intensi, emozionanti e momenti disastrosamente dolorosi. Io ho avuto il mio momento fortunato a dicembre 2013, quando mi sono ritrovata in mano il volantino di Diversamente Magre e qualcosa è scattato in me. Venivo da un’infinita serie di momenti difficili che mi aveva portato ad un livello di obesità considerevole. Venivo da una vita di sovrappeso e di lotta con il cibo, una vita di sensi di colpa e di dieta ogni lunedì, una vita di vergogna, di foto non fatte, di momenti non vissuti. Ho provato. Ho cominciato e ho visto che dimagrivo. Che ce la stavo facendo. Mi sono detta “questa è un’occasione che ti capita una volta nella vita, giocatela bene, non sprecarla”. E non l’ho sprecata. Ho cambiato tutto, ho cambiato le tre A: alimentazione, per me ma anche per la mia famiglia; attività fisica, io che mai nella vita avrei neanche lontanamente pensato di alzare un pollice; ma soprattutto ho cambiato l’atteggiamento mentale. La A più importante di tutte. Perché una sana alimentazione non è causa del cambiamento di vita, ma è conseguenza, viene da sé quando cominci a volerti più bene. Il gruppo è stato fondamentale in questo, mi ha sostenuto, mi ha aiutato, mi ha fatto divertire e anche ridere fino alle lacrime. E ora alla fine del mio percorso posso solo ringraziare Arca e le grandi, incredibili, dolcemente complicate donne di Diversamente Magre per tutto quello che c’è stato in quest’anno. E’ stato un anno faticoso e intenso, ho perso 23 kg, mi sono ritrovata, ed ero intera, ero meglio di quello che immaginavo, ero meglio di quello che avevo sempre pensato di me. Se penso a come mangiavo un anno fa non ci credo. Se penso che non muovevo un muscolo ed ora a 44 anni faccio 12 km di camminata senza il fiatone non ci credo. Se penso a quanto stavo male un anno fa, ma male davvero, e quanto sto bene ora, fisicamente e psicologicamente non mi sembra vero. Non c’è niente di facile nella vita, ma niente è impossibile.

DM inside

giovedì 18 settembre 2014

Educazione Affettiva e Sessuale

Ottobre, mese dedicato alla prevenzione a cui aderiamo ormai da diversi anni. A breve due iniziative legate all'educazione affettiva e sessuale in collaborazione con l'importante federazione nazionale: FISS (Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica). Aderiamo alla settimana del Benessere Sessuale fornendo la possibilità di una consulenza sessuologica gratuita individuale o di coppia e organizziamo anche una serata divulgativa per genitori, insegnanti ed educatori. Grazie all'esperienza e professionalità della dott.ssa Elisa Bastiani che collabora da tempo presso la nostra struttura.




lunedì 15 settembre 2014

24 settembre 2014 ore 20.00


Serata informativa DIVERSAMENTE MAGRI: Presentazione del gruppo, dinamiche relazionali, strategie di supporto al dimagrimento e aspetto motivazionale. Modalità, finalità e risultato. Ci sarà la possibilità di ascoltare le esperienze di alcune ragazze che hanno già partecipato a questo iter e molto altro.

Vi aspettiamo.
MERCOLEDI' 24 SETTEMBRE ore 20.00


venerdì 23 maggio 2014

TERAPIA OCCUPAZIONALE: perchè?

La nostra giornata è un susseguirsi di azioni ed attività che compiamo automaticamente, senza la necessità di rifletterci sopra: scendiamo dal letto, ci laviamo, ci vestiamo, andiamo in bagno, facciamo colazione, ci prepariamo da mangiare, pranziamo e ceniamo, sistemiamo la casa, ci spostiamo (a piedi, in auto, coi mezzi pubblici..), andiamo a lavorare etc..
Può capitare che a causa di varie patologie, quali ictus, emoraggie celebrali e traumi cranici, la capacità di svolgere queste attività risulti compromessa.
Si tratta di patologie che colpiscono una percentuale sempre maggiore di persone, interessando varie fasce d'età, anche molto giovani.
E' in questi casi che l'intervento del Terapista Occupazionale può fare la differenza!
L'obiettivo principale della Terapia occupazionale è infatti quello di  rendere le persone capaci di partecipare alle attività della vita quotidiana e cioè renderle in grado di “FARE” quello che vogliono o devono.
Le priorità vengono individuate assieme al paziente e alla famiglia decidendo così su cosa andare a lavorare.
Il Terapista Occupazionale può intervenire:
        Sulla persona: riabilitando, sempre tramite le attività, le suè capacità motorie, cognitive e/o relazionali.
        Sull'attività: si può decidere, assieme al paziente, di “fare” in modo diverso, utilizzando degli ausili, svolgendo le attvità in ambienti diversi etc...
        Sull'ambiente: questo infatti può rappresentare una barriera e limitare la partecipazione. Possono essere quindi valutati e attuati degli adattamenti.

Noi tutti, nella nostra quotidianità, non ci soffermiamo a pensare a tutte quelle attività che facciamo ormai automaticamente e in autonomia.
Pensiamo per un attimo invece se dovessimo chiedere aiuto ad altri per andare in bagno, prepararci un panino, alzarci dalla sedia, farci la doccia, indossare le scarpe, spostarci in casa nostra, etc...

Questo è uno degli aspetti che va ad inficiare negativamente sulla qualità di vita di una persona ed è un aspetto fondamentale sul quale il Terapista Occupazionale agisce all'interno dell'intervento riabilitativo.

mercoledì 21 maggio 2014

Servizio di Psicologia

Professionisti a vostra disposizione, ogniuno per la propria area di intervento: dott.ssa Dri, dott.ssa Bossi, dott.ssa Bastiani, dott. Moratti. 
La possibilità di essere accolti in una struttura che risponde a 360° alle vostre esigenze.


venerdì 16 maggio 2014

Mangio...mi nutro...mi soddisfo?

Di seguito una riflessione liberamente tratta da un libro del Prof. Benedetto De Bernard, che il dott. Mario Pausa, Nutrizionista e Immunologo presso ArCa ha leggermente aggiornato. Spunti che fanno nascere riflessioni. 

Nutrirsi è un atto spontaneo, [..] tuttavia la nutrizione può essere solo un soddisfacimento di esigenze fisiologiche, oppure una manifestazione d'intelligenza. C'è chi riduce l'alimentazione ad un mero atto fisico, che si nutre svogliatamente per sopravvivere, chi si ingozza [dando sfogo alla propria fame emotiva] e chi invece trae dai piaceri della tavola soddisfazione e stimoli persino culturali.
Questo significa che nutrirsi è un fatto culturale e che quindi non si può prescindere da alcune conoscenze per effettuare una corretta alimentazione. 
Tuttavia, al di sopra di ogni considerazione, pur dopo aver preso coscienza dei dati scientifici, i gusti individuali debbono rimanere intatti. Cioè se una persona non si nutre correttamente, [e quindi non mantiene un peso fisiologico, non si sente in equilibrio ed in benessere,] sarà la dieta che dovrà essere modificata, rispettando il gusto individuale e non dovrà essere imposto un regime alimentare che, per quanto corretto, non risponde agli usi ed ai gusti della persona.
[..] Esistono parametri ben precisi, [che derivano da misurazioni antropometriche di composizione corporea e biochimiche], per valutare se l'alimentazione di un individuo è corretto, [ma il parametro più rilevante è indubbiamente lo stato di salute dell'individuo, inteso come equilibrio psico-fisico. Dal punto di vista nutrizionistico], se vi è uno squilibrio, evidentemente vi è una sproporzione tra l'energia introdotta con gli alimenti e quella spesa per le attività [e/o una errata scelta qualitativi degli alimenti, ]
Parrebbe facile scoprire le cause e adeguare una dieta alle esigenze individuali, ed infatti lo è, solo che spesso, più pericoloso del peso eccessivo, è la correzione fatta senza l'aiuto di un'esperto. Anche se di questo problema si è impadronita la divulgazione più capillare (riviste, televisione, internet), è erroneo trasferire al caso personale i concetti spesso generali, espressi con questi mezzi d'informazione [che spesso puntano più al sensazionalismo che al rigore scientifica]. E, in ogni caso, anche ammettendo che la correzione della dieta individuale, sulla base di modelli standard, fosse giusta, manca il controllo durante l'adeguamento. Inoltre la probabilità di mantenere il nuovo modello di nutrizione è tanto minore quanto maggiore è il sacrificio che deriva dalle rinunce alle vecchie abitudini. Queste, al contrario, essendo prodotto di profonde influenze ambientali, psicologiche e persino culturali, vanno rispettate. Per mantenere questo importantissimo "individualismo" è necessario cercare l'aiuto di chi, competente nel campo, riesce a modificare gli aspetti [errati] di una dieta, senza troppo pesare [sui gusti e le abitudini individuali]. (B. De Bernard) - [M. Pausa]. 





sabato 10 maggio 2014

Auguri Mamma

11 maggio FESTA DELLA MAMMA. L’Italia è all’11esimo posto, comunque in salita dalla 17esima posizione dello scorso anno. Questo è quanto emerge dal quindicesimo rapporto sullo stato delle madri nel mondo, pubblicato da Save the children in occasione della festa della mamma: una classifica per capire quali siano i Paesi nei quali lo stato di salute, il livello di istruzione, le condizioni economiche, politiche e sociali sono tali da garantire il benessere delle mamme e dei loro figli. Le sei posizioni guadagnate in classifica sarebbero dovute, secondo l’ong, all’aumento della presenza delle donne al governo (passato dal 20,6% della scorsa edizione al 30,6% del’ultima). Al primo posto la Finlandia con la sensibilità dimostrata anche con la famosa "scatola di cartone" ove viene previsto come dono per il nascituro il corredino necessario all'evento.
Ci auguriamo che questo 11 maggio possa essere un giorno dedicato all’amore e alla celebrazione del fondamentale ruolo che le madri rivestono nella società. Si usa, in questo giorno, regalare alle mamme delle rose rosa, a scuola i bambini preparano dolci poesie e molte città organizzano eventi speciali a loro dedicati. Ma la maternità non sempre si tramuta in quella immaginaria dimensione di naturale perfezione. E’ vissuta in modo diverso da ogni donna: storia personale, condizioni oggettive, stabilità affettiva e psicologica fanno la differenza. La verità è che la maternità si compone di molteplici sfacettature.
E per ribadire il fatto che sui diritti delle madri c’è ancora molto da fare, doveroso è un cenno alla campagna di sensibilizzazione di Intervita “Mia Mamma è (anche) una Donna”. Un  progetto che ha coinvolto oltre 1500 bambini tra Milano, Napoli e Palermo, chiedendo loro di raccontare chi sono le loro mamme, i problemi che sono costrette ad affrontare, cosa amano fare e cosa spesso le rende tristi. Tra i diritti che i bambini ed i ragazzi vorrebbero per le proprie mamme, ecco alcune richieste: Diritto a non essere maltrattata; Diritto di poter uscire di casa; Diritto ad essere allegra; Diritto di poter spendere 50 euro tutti per sé; Diritto a telefonare. Dall’indagine è nato lo strumento che accompagna la campagna: il Rapporto sullo stato della mamma di oggi che denuncia un Paese frammentato, in cui sono tante le madri in difficoltà, spesso il punto più fragile della famiglia, private dei diritti fondamentali. Dal quadro generale risulta chiaro come la donna di oggi, anche vista con gli occhi di un bambino, si trovi a confrontarsi  con una società in costante cambiamento, nonostante alcuni “compiti” siano rimasti invariati nel tempo e invariabilmente ricadano solo su di lei. In generale oggi le madri risultano essere più impegnate di ieri. Alle ”incombenze” domestiche e familiari si sommano le fragilità del ruolo maschile, le difficoltà ad avere relazioni sociali di supporto e servizi di sostegno al tempo della famiglia. Si assiste infatti in Italia ad un livello di diffusione dei servizi per la prima infanzia pari al  20% contro il 33% della media europea. Questo significa in prima istanza legare indissolubilmente  molte madri al vincolo casalingo e di child care e quindi impedire spesso una legittimazione dei propri diritti di donna.
L’origine di questa ricorrenza non è univoca: nell’antichità esistevano riti cerimoniali e celebrazioni tradizionali tra le popolazioni politeiste, che si rifacevano al culto della Madre Terra e celebravano le divinità femminili legate alla rinascita della natura in primavera, le genitrici, coloro che rappresentavano la fertilità e la vita. Per i Greci era Rea, la madre di tutti gli dei, la grande procreatrice, e un giorno all’anno veniva celebrata la sua figura e quella di tutte le madri per associazione. Presso i Romani, era Cibele la divinità simbolo della Natura e di tutte le madri.
La Festa della Mamma ha radici antiche quindi, ma è solo in tempi recenti che si è ufficializzata per come la conosciamo noi. Nella Gran Bretagna del 1600/1700 il ‘Mothering Day’ o ‘Mothering Sunday’ era il giorno dell’anno in cui i bambini che vivano lontano dalle loro famiglie potevano tornare a casa. All’epoca era comune che un bimbo si trovasse lontano da casa anche in tenera età, per imparare un mestiere, o per fare da servo, o per studiare se era particolarmente fortunato: durante la quarta domenica di Quaresima gli era permesso fare ritorno a casa, e per l’occasione portava alla madre fiori e doni.
Negli Stati Uniti invece il ‘Mother’s Day’ nasce in legame ai movimenti civili e sociali che tra la seconda metà del 1800 e gli inizi del 1900 chiedevano l’abolizione della schiavitù da un lato, e il suffragio femminile dall’altro. Fu la pacifista abolizionista Julia Ward Howe, che nel 1870 propose per la prima volta l’istituzione di una giornata dedicata alle mamme, che fosse anche l’occasione di riflettere sulla pace. Ma è con Anna M. Jarvis che la festa venne ufficialmente sancita: la donna era un’attivista che si batteva per l’istituzione di una festa dedicata a tutte le vittime della Guerra Civile Americana, ma dopo la morte della madre declinò la sua battaglia perché vi fosse una ricorrenza dedicata alle mamme. Unendo concetti di pace, commemorazione e amore, nacque nel 1908 quella che oggi conosciamo come Festa della Mamma, ratificata nel 1914 dal presidente Wilson.
In Italia è stato un parroco, Don Otello Migliosi, a festeggiare per primo le mamme nel 1957, nel borgo di Tordibetto ad Assisi- dove ancora oggi la ricorrenza viene celebrata con particolare fervore. Altro pioniere della Festa della Mamma è il senatore e sindaco di Bordighera Raul Zaccari, che istituì il primo festeggiamento nel 1956. 
L'affettività che ci lega alla mamma è difficilmente comunicabile attraverso le parole, ma molti filosofi e poeti si sono avvicinati al sentire emotivo ed evocativo e come spunto di riflessione cogliamo l'occasione per ricordarne alcune... 
Honorè de Balzac a tal proposito ha scritto: “Il cuore di una madre è un abisso in fondo al quale si trova sempre un perdono”.
Il grande filosofo tedesco Immanuel Kant invece scrisse: “Non potrei mai dimenticare mia madre, perchè è stata lei che ha piantato e cresciuto i primi semi di bene in me”.
Che dire invece della frase di Jean Paul Sartre, più che una massima, un ricordo di una dolcezza in perfetta simbiosi con la complicità e la saggezza che solo i rapporto materno col il figlio sa rappresentare: “La mamma ed io avevamo i nostri miti, i nostri linguaggi segreti, i nostri scherzi rituali... In pubblico avevamo le nostre intese: bastava un’occhiata!”.

Bellissima anche la frase del grande scrittore Marcel Proust, semplicemente meravigliosa nella sua delicatezza e semplicità: “La mia unica consolazione, quando salivo a coricarmi, era che la mamma sarebbe venuta a darmi un bacio una volta che fossi a letto.
Di una struggente poesia quella di Charles Dickens: “Mi strinsi al fianco della mamma…..ed ancora sentii addosso i suoi bei capelli - come l’ala di un angelo - pensavo, e fui davvero felice!”.
Che dire invece della struggente concretezza di Victor Hugo che mescola prosa e poesia in un divenire naturale e delicatamente selvaggio: “La madre è sublime perché è tutta istinto. L'istinto materno è divinamente animale. La madre non è donna, ma femmina”.
Oscar Wilde, nella sua immensa e irriverente genialità, invece scrisse: “Ogni donna diventa come sua madre. Questa è la sua tragedia. Nessun uomo diventa come sua madre. Questa è la sua tragedia”.
Concludiamo questa breve ma intensa carrellata di aforismi dedicati alla Festa della Mamma con il grande poeta tragico greco Sofocle il quale dice: “Per la madre i figli sono ancore della vita”.
Ma anche alla luce di tutto questo nasce spontaneo il desiderio di racchiudere tutto il nostro sentire in  


Vi auguriamo di poter pronunciare queste parole e di trascorrere una serena giornata ricca di affetti.

giovedì 8 maggio 2014

VOLERCI BENE...CON I CEREALI!

Arriva la bella stagione e le giornate di sole sembra ci stimolino maggiormente a volerci bene. Molte le cose che possiamo fare per prenderci cura di noi e ci siamo interrogati come professionisti di ArCa su quale sia il primo segnale in merito. Un approfondimento è stato svolto anche grazie al servizio nutrizionale che offriamo ed è emerso che molto passa attraverso l’alimentazione, la scelta delle materie prime, la loro conoscenza e la preparazione degli alimenti; emerge immediatamente la relazione tra aspetto psico emotivo e l’attenzione all’alimentazione e nutrizione corretta.
Una sana alimentazione vuol dire riconoscere i propri bisogni ed essere parte attiva del nostro star bene.  Se ti riconosci in questo pensiero nascono spontanee diverse domande: cos’è una sana alimentazione? Come alimentarsi in modo corretto? Quali le materie prime da scegliere? Esistono cibi dannosi ed altri che favoriscono il benessere? Qual’ è il necessario apporto nutrizionale per stare bene?
Nasce da queste riflessioni la spinta a promuovere una serie di incontri di approfondimento e divulgazione e la possibilità di creare uno spazio di riferimento ed approfondimento per la formazione permanente nell’ alimentazione e nutrizione.
Essendo positivamente inseriti sul territorio, nascono spontanee nuove collaborazioni e insieme a Bio Bio stiamo organizzando una serie di incontri e serate informative: …dalla conoscenza di base dei diversi cereali, per passare poi alle proteine vegetali, agli effetti del glutine, ai danni che provoca lo zucchero. Si potranno produrre ed assaggiare piatti preparati con ingredienti naturali ed imparare nuove ricette, oltre a capire le differenze che i diversi alimenti hanno sul nostro corpo, e di conseguenza sulla nostra salute a breve e a lungo termine. La prima serata si terrà

MERCOLEDI' 21 MAGGIO alle ore 19.30
ALLA SCOPERTA DEI CEREALI
quali, come, perchè.


Partiremo quindi dalla base della nostra alimentazione. Costo della serata 20 euro. Per informazioni e prenotazioni:
ArCa Therapeia, via Malignani 6/1 - Cervignano del Friuli UD
tel. 0431 1990334 
mail:  info@arcatherapeia.it 
BLOG: http://arcatherapeia.blogspot.it/
FB: https://www.facebook.com/pages/ArCa-Therapeia/389458537851168
oppure presso
Bio Bio, p.za Indipendenza 20 – Cervignano del Friuli UD
tel: 0431 33197
mail: biobiocervignano@gmail.com
FB: https://www.facebook.com/BioBioCervignano




lunedì 28 aprile 2014

POTENZIAMENTO E RIABILITAZIONE “ON LINE”

ArCa Therapeia è orgogliosa di potervi presentare questo nuovo servizio: un percorso all’avanguardia per la riabilitazione dei bambini con difficoltà di linguaggio e disturbi di apprendimento.
Sarà possibile avvalersi di “ePro”, piattaforma multimediale, che presenta centinaia di esercizi interattivi e multimediali per il recupero e il sostegno dei bambini con difficoltà , ed in fase di trattamento, là dove ritenuto opportuno, è  accessibile on line attraverso qualsiasi browser.
Gli esercizi sono presentati sotto forma  di giochi accattivanti che motivano il bambino, stimolandone l’attenzione.
La nostra psicologa, oltre alla pianificazione del trattamento in studio, attiva una modalità di interazione diretta con la famiglia, attraverso esercizi che il bambino dovrà svolgere a casa  equilibrandoli alle necessità.
Il bambino, per poter  svolgere gli esercizi indicati, potrà accedere alla “piattaforma-gioco” con l’account personale che gli verrà fornito direttamente dallo psicologo.
La psicologa in ogni momento, potrà verificare il lavoro svolto dal bambino ed eventualmente modificarlo, in base all’andamento delle attività, stabilendone tempi e giornate per lo svolgimento.



martedì 22 aprile 2014

PSICOLOGIA e SESSUOLOGIA - PSICOLOGIA e SESSUALITA' - SESSUOLOGIA


La sessualità rappresenta una sfera importante della vita umana e delle relazioni interpersonali ed è una componente fondamentale che accompagna ciascuno di noi lungo tutto il corso della nostra vita.
Con questo termine si fa riferimento ad un fenomeno complesso che comprende diversi aspetti: il sesso, le identità e i ruoli di genere, l’orientamento sessuale, l’erotismo, il piacere, l’intimità e la riproduzione.
Ogni individuo sperimenta ed esprime la propria sessualità -in modo più o meno consapevole- attraverso pensieri, fantasie, desideri, convinzioni, atteggiamenti, valori, comportamenti, pratiche, ruoli e relazioni.
Gli aspetti che influenzano la nostra sessualità  sono molteplici e dipendono da fattori psicologici, biologici, relazionali, sociali, culturali e religiosi.
Molte persone oggi, riferiscono di incontrare delle difficoltà nella sfera sessuale (individuale e/o di coppia), difficoltà che troppo spesso tendono a rimanere immodificate o irrisolte nel tempo. Queste sono spesso causa di sofferenza per l’individuo e per la coppia in quanto suscitano emozioni negative (tristezza, rabbia, disgusto, ansia, senso di colpa, vergogna) e portano ad una significativa riduzione dell’attività sessuale o comunque all’impossibilità di vivere in modo sereno la propria intimità.
I disturbi della sfera sessuale possono essere meglio compresi se riferiti alle varie fasi che costituiscono la risposta del nostro organismo agli stimoli sessuali: la fase del desiderio, la fase dell’eccitazione, la fase dell’orgasmo e la fase della risoluzione. Queste, pur essendo individuate distintamente, costituiscono insieme il cosiddetto “ciclo della risposta sessuale” ; le disfunzioni sessuali possono presentarsi in una (o più) di queste fasi ed essere pertanto di vario tipo:

  • ·  Disturbi del desiderio sessuale (distinti in disturbo del desiderio sessuale ipoattivo, ovvero calo del desiderio sessuale o disturbo da avversione sessuale);
  • ·   Disturbi dell’eccitazione sessuale, sia femminile che maschile (in quest’ultimo caso si parla di difficoltà maschile dell’erezione);
  • ·     Disturbi dell’orgasmo, sia femminile che maschile (nel caso dell’uomo si possono verificare eiaculazione precoce oppure ritardata/problematica)
  • ·      Disturbi da dolore sessuale (vaginismo, dispareunia)
 
Oltre a questi vengono individuati anche i disturbi dell’identità di genere, le questioni riguardanti l’orientamento sessuale, le parafilie, i sentimenti di inadeguatezza relativamente al proprio aspetto fisico, il disagio collegato a modalità di relazioni sessuali inadeguate.

Attraverso la consulenza sessuologica è possibile diagnosticare i disturbi nelle varie fasi della risposta sessuale (desiderio, eccitazione, orgasmo, risoluzione) oltre ad individuare eventuali difficoltà presenti nella sfera intima dell’individuo e/o della coppia che rappresentano spesso una fonte di disagio, preoccupazione, conflittualità.
La consulenza sessuologica riguarda inoltre gli aspetti relativi lo sviluppo sessuale nell’età evolutiva, i rapporti interpersonali in genere, la sessualità delle persone disabili, i problemi della sessualità procreativa, la gravidanza,  la sessualità delle persone anziane, i problemi di identità e orientamento sessuale.





lunedì 10 marzo 2014

Effetto Pigmalione

Durante un incontro mi sono ritrovata a spiegare una delle mie prime conoscenze psicologiche acquisite, ancora alla scuola superiore (ormai tanti e tanti anni fa....) e poi ritrovata nel proseguo degli studi di formazione e specializzazione. Nel rinverdire e utilizzare i miei ricordi durante il colloquio in atto, mi sono resa conto di quanto la consapevolezza di questo effetto possa essere utile nella quotidianità, così come spero alle persone a cui stavo spiegando e per questo ne condivido la conoscenza con voi.
L’effetto Pigmalione è conosciuto anche con il nome di "profezia autoavverante" o come effetto Rosenthal dal nome dello psicologo tedesco che per primo parlò di questo fenomeno.
Si tratta di una forma di suggestione psicologica per cui le persone tendono a conformarsi all’immagine che altri individui hanno di loro, sia essa un’immagine positiva che negativa.
Per fare un esempio pratico, basta citare l’esperimento condotto dallo stesso Robert Rosenthal e dalla sua equipe che sottoposero alcuni bambini di una scuola elementare a un test d’intelligenza. Dopo il test, in modo casuale, vennero selezionati alcuni bambini ai cui insegnanti fu fatto credere che avessero un’intelligenza sopra la media.
La suggestione fu tale che, quando l’anno successivo Rosenthal si recò presso la scuola elementare, dovette costatare che, in effetti, il rendimento dei bambini selezionati era molto migliorato e questo solo perché gli insegnanti li avevano influenzati positivamente con il loro atteggiamento, inconsapevoli del fatto che fosse tutto legato alla suggestione.
L’effetto Pigmalione può attivarsi anche nei rapporti tra dipendenti e datori di lavoro o in tutti quei casi in cui si sviluppino rapporti sociali. Ogni individuo riesce a essere trattato e considerato così come si aspetta che gli altri lo facciano.
Il nome deriva da un episodio della mitologia greca. Si narra che Pigmalione, scultore e re di Cipro, realizzò una statua così bella da innamorarsene. Accecato dall’amore, chiese alla dea Afrodite di far sì che la statua acquisisse sembianze umane così da poterla sposare. Tuttavia Rosenthal prese spunto per la definizione del fenomeno, dalla celebre e omonima opera teatrale di George Bernard Shaw del 1912. 
Fatene tesoro!
S.A.


mercoledì 5 marzo 2014

Terapia Miofunzionale (TMF)

Vi presentiamo questo nuovo servizio offerto da ArCa per quel che riguarda l'ambito della logopedia. 

Definizione: intervento terapeutico che si avvale dell’applicazione della forza muscolare mirante ad un equilibrio e bilanciamento della muscolatura oro-facciale attraverso l’educazione/rieducazione della deglutizione deviata, della respirazione orale, della masticazione, delle alterazioni dell’articolazione verbale fonatoria, delle malocclusioni funzionali, delle problematiche posturali e della articolazione temporo-mandibolare (Andretta, 2005)

A chi è rivolta?: le alterazioni delle funzioni orali sono frequenti nella popolazione generale sia in età evolutiva-adolescenziale che in età adulta (Andretta e Rossi, 2001)

Gli obiettivi: vengono elencati solo alcuni tra i principali obiettivi di tale terapia.
·       far nascere e stabilire nuovi engrammi motori, eliminando gli schemi errati,
·       eliminare vizi orali (succhiamento prolungato del pollice, lapisfagia…)
·       favorire una normale crescita e funzionalità muscolare
·       aiutare la terapia ortodontica
·       prevenire o correggere alterazioni dell’articolazione verbale fonatoria

Chi la richiede? Chi se ne occupa? La TMF può essere richiesta dal medico ortodontista. La fisiopatologia delle funzioni orali rientra di diritto nel campo di competenze del foniatra e del logopedista (Shindler e Vernero, 2000).

Tratto da Deglutologia O. Schindler, G. Ruoppolo, A.Schindler


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