lunedì 21 ottobre 2013

Disturbi Specifici di Apprendimento (DAS)

A seguito dell'apprezzata serata sui disturbi dell'apprendimento, si ritiene di fare cosa gradita tracciando le linee guida di quanto detto e si rimane a disposizione per approfondimenti, diagnosi e trattamento.




"Frustrazione, vergogna, senso di inefficacia sono i sentimenti che può provare un bambino con disturbo specifico dell'apprendimento, in assenza di riconoscimento del sintomo.
Il bambino infatti, può percepirsi incapace ed incompetente nei compiti scolastici, sia nei confronti dei propri coetanei che delle aspettative degli adulti perché, indipendentemente dal suo impegno, per lui ottenere risultati scolastici accettabili è frutto di grande sforzo. Fino all'elaborazione della diagnosi, quindi, il soggetto con DSA vive tutte le sfaccettature del disagio emotivo legato alle sue difficoltà, ed è per questo motivo  che è importante diagnosticare precocemente tali difficoltà ed intervenire con trattamenti specifici. I Disturbi Specifici di Apprendimento, identificati con la sigla DSA, sono un gruppo eterogeneo di disordini, che implicano gravi difficoltà nell'acquisizione e nell'uso di abilità specifiche quali la comprensione del linguaggio orale, l’espressione linguistica, la lettura, la scrittura e la matematica.
La caratteristica comune che consente a questi disturbi di essere riuniti nella stessa "categoria nosografia", sotto il nome di DSA, è la "specificità" del dominio interessato (che risulta deficitario rispetto all'età o alla classe frequentata) e della "discrepanza" di quest'ultimo rispetto all'intelligenza generale (che invece risulta adeguata per l'età cronologica del soggetto).Nella categoria dei disturbi specifici dell’apprendimento rientrano i disturbi delle abilità scolastiche, in particolare: dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia.La Dislessia è una disabilità specifica dell’apprendimento caratterizzata dalla difficoltà ad effettuare una lettura accurata e/o fluente. La Disortografia è un disturbo specifico che riguarda la componente costruttiva della scrittura, legata quindi agli aspetti linguistici, e consiste nella difficoltà di scrivere in modo corretto da un punto di vista ortografico. La Disgrafia riguarda la componente esecutiva, grafo-motoria (scrittura poco leggibile); si riferisce alla difficoltà di scrivere in modo fluido. La Discalculia riguarda la difficoltà a comprendere ed operare con i numeri e la difficoltà automatizzare alcuni compiti numerici e di calcolo. Si tratta dunque di disturbi distinti, ciascuno con una propria fisionomia ma che spesso nella pratica clinica risultano associati fra loro.

La diagnosi di dislessia, disgrafia e disortografia, di discalculia, viene fatta in seguito ai risultati di test specifici volti ad accertare lo stato degli apprendimenti delle abilità strumentali, il funzionamento cognitivo  e neuropsicologico e viene posta in assenza di cause neurologiche, di deficit uditivi o visivi che possano essere causa della difficoltà, di problemi di natura emotiva, di un generale ritardo di sviluppo o un ritardo mentale. Deve essere effettuata da un clinico specializzato e non può essere formulata prima dell’inizio della classe III elementare ( dislessia e disortografia) o della fine della III per la discalculia. Per impostare un adeguato piano di intervento riabilitativo il clinico deve anche indagare gli aspetti emotivi e motivazionali dal momento che i ragazzi con DSA mostrano una grande sofferenza psicologica legata ai vissuti delle loro carenze. Gli interventi dovranno  quindi interessare sia il trattamento del disturbo specifico, attraverso operatori specializzati e programmi mirati, che l’organizzazione emotivo-relazionale."
Dott.ssa Valentina Bossi

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