Premetto che oltre ad essere un
“esperto del settore”, sono genitore e sono molto più intransigente come mamma
che non come professionista. Mi sono chiesta il perché e ho compreso che
riguardo gli altri genitori ho la tolleranza e l’accoglienza sapendo che a
volte si sbaglia per non consapevolezza, superficialità o errata
valutazione….ma io questo non me lo permetto, ho cercato di imparare dagli
“errori” degli altri e quindi l’unico ambito dove esce fuori il “giudizio” è
proprio nei miei confronti: ogni cosa va vissuta, sentita, pensata cercando le
mille sfaccettature ed i mille risvolti a cui poter esser pronti, d’altra parte
ho sentito una infinità di volte “meglio prevenire che curare” e
istintivamente, intuitivamente l’ho fatto mio, ancor prima di incontrare quella
meravigliosa creatura che avrei stretto tra le braccia questo detto era scritto
nel mio DNA.
Credo non ci siano ricette
precostituite per fare il genitore, esistono cose più giuste di altre e quelle
più erronee delle stesse ma talune appaiono proprio legate al buon senso più
che al dialogo creato con nostro figlio/a. A volte uno stimolo, essere
indirizzati, sostenuti, creare confronto può rendere più consapevoli del
proprio percorso psicoeducativo…si, percorso!
Perché è in evoluzione ed
in crescita ed ogni occasione di incontro e scontro sarà opportunità
di maturazione ed approfondimento sulla conoscenza di sé e di nostro
figlio/a.
Alcune cose sono proprio di buon
senso, ma se non ci siamo mai fermati a pensarci non sono così
scontate: gentile signora e signore, state insegnando a vostro
figlio a non dare confidenza agli estranei, a non seguirli se dicono di
conoscere mamma o papà, a non accettare caramelle dagli sconosciuti? …allora
perché fate girare vostro figlio con una bella maglietta nuova nuova, fatta
fare apposta per lui con il suo nome bello in evidenza?
Non pensate che
questo renda le cose più facili ad un malintenzionato creando il legame ed
alleanza necessari che si può creare solo quando si chiama qualcuno per nome
proprio?
Naturalmente le motivazioni valide per
le magliette con il nome, perché non dovrebbero essere valide anche per le foto
pubblicate su fb? Momenti di intimità familiare di piccoli pargoli che
evidenziano il loro legame e le esperienze fatte con mamma e papà! “Così riesco
ad essere individuato ancor meglio che per il mio nome!!! Sono orgoglio di
mammà e papà e questo è un bel ricordo di uno spezzone di vita vissuta…” Ottimo
per evidenziare possibili punti di incontro anche con uno sconosciuto!
Poi crescono…gli insegniamo a
rispettare le regole, ad essere ligi alle autorità….fino a quando a 10 anni non
gli apriamo il profilo su fb contravvenendo alle norme della polizia postale e
mentendo sulla data di nascita perché altrimenti non sarebbe possibile!
Non pensiero pessimista ed anzi
fiduciosi e speranzosi nell’animo umano che ha infinite risorse e forte spirito
di sopravvivenza, ma sappiamo anche che il “mulino bianco” dura i tempo di una
pubblicità e che invece il ruolo di educatore dura
una vita intera e se piccoli spunti di buon senso possono preservare dall’incauta
leggerezza, allora ben venga aver perso questi pochi attimi a leggere, esser
stati più cauti e rispettosi del divenire nostro e dei nostri bambini per
preservarli e tutelarli.
Buon senso a tutti,
S.A.
Nessun commento:
Posta un commento
Lasciate la vostra mail se siete interessati a ricevere le nostrre newsletter.