Terapia Neuropsicomotoria (tutto quel che c'è da sapere...o quasi)
E per tutti quelli che mi chiedono di spiegare in due parole...farò di più...cercherò di spiegarlo con quattro ed oltre!!!!
Che cos’è?
La Terapia Neuropsicomotoria è una forma d’intervento riabilitativo che mira a riorganizzare il giusto equilibrio tra le funzioni motorie, neuropsicomotorie, affettive, cognitive e neuropsicologiche, tramite l’utilizzazione privilegiata dell’attività motoria.
Utilizzando schemi e progetti neuromotori come atti mentali e come strumenti cognitivi e meta cognitivi.
La Neuropsicomotricità sostiene le abilità del bambino all’interno di percorsi specifici e individualizzati in ambito educativo-preventivo e terapeutico. Le dimensioni relazionali e corporee sono strumenti privilegiati dalla Neuropsicomotricità per il raggiungimento del massimo livello di benessere e recupero del bambino.
La Terapia Neuropsicomotoria è una forma d’intervento riabilitativo che mira a riorganizzare il giusto equilibrio tra le funzioni motorie, neuropsicomotorie, affettive, cognitive e neuropsicologiche, tramite l’utilizzazione privilegiata dell’attività motoria.
Utilizzando schemi e progetti neuromotori come atti mentali e come strumenti cognitivi e meta cognitivi.
La Neuropsicomotricità sostiene le abilità del bambino all’interno di percorsi specifici e individualizzati in ambito educativo-preventivo e terapeutico. Le dimensioni relazionali e corporee sono strumenti privilegiati dalla Neuropsicomotricità per il raggiungimento del massimo livello di benessere e recupero del bambino.
Chi la svolge.
Il terapista della neuro psicomotricità (TNPEE) è colui che si occupa delle problematiche evolutive legate alla sfera motoria, comunicativa, relazionale. E’ una figura di riferimento di importanza per il bambino e per la famiglia del bambino con disagio evolutivo poiché si occupa della presa in carico globale del minore, aiutandolo a crescere in maniera armonica incoraggiando ed indicando la strada per il superamento della difficoltà. Ai sensi della legge 10 agosto 2000, n. 251, articolo 2, comma 1, tale operatore sanitario deve essere in possesso di una laurea abilitante e svolge attività dirette alla prevenzione, alla valutazione funzionale e alla riabilitazione delle malattie neuropsichiatriche infantili, nelle aree della neuro-psicomotricità, della neuropsicologia, della neurologia e della psicopatologia dello sviluppo in riferimento alle diagnosi e alle prescrizioni mediche. Il TNPEE esercita la propria attività nelle strutture di Neuropsichiatria Infantile, nelle strutture sanitarie Materno-Infantili e di Riabilitazione, nelle strutture pubbliche e private o studi privati, in regime di dipendenza e di libero professionista.
Il T.N.P.E.E. lavora in equipe multiprofessionale e interagisce con Neuropsichiatri Infantili e altri medici specialisti (es. pediatri), Psicologi dell’età evolutiva, altri professionisti della riabilitazione (es: Fisioterapisti, Logopedisti, ecc), Assistenti sociali, Insegnanti ed Educatori.
Il terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva:
- effettua valutazioni delle problematiche del bambino utilizzando i test e la valutazione obiettiva
- individua ed elabora il programma di prevenzione e riabilitazione
- attua interventi riabilitativi utilizzando tecniche specifiche per fascia d’età e diagnosi
- attua procedure rivolte all’inserimento dei soggetti in contesti sociali e scolastici
Il terapista della neuro psicomotricità (TNPEE) è colui che si occupa delle problematiche evolutive legate alla sfera motoria, comunicativa, relazionale. E’ una figura di riferimento di importanza per il bambino e per la famiglia del bambino con disagio evolutivo poiché si occupa della presa in carico globale del minore, aiutandolo a crescere in maniera armonica incoraggiando ed indicando la strada per il superamento della difficoltà. Ai sensi della legge 10 agosto 2000, n. 251, articolo 2, comma 1, tale operatore sanitario deve essere in possesso di una laurea abilitante e svolge attività dirette alla prevenzione, alla valutazione funzionale e alla riabilitazione delle malattie neuropsichiatriche infantili, nelle aree della neuro-psicomotricità, della neuropsicologia, della neurologia e della psicopatologia dello sviluppo in riferimento alle diagnosi e alle prescrizioni mediche. Il TNPEE esercita la propria attività nelle strutture di Neuropsichiatria Infantile, nelle strutture sanitarie Materno-Infantili e di Riabilitazione, nelle strutture pubbliche e private o studi privati, in regime di dipendenza e di libero professionista.
Il T.N.P.E.E. lavora in equipe multiprofessionale e interagisce con Neuropsichiatri Infantili e altri medici specialisti (es. pediatri), Psicologi dell’età evolutiva, altri professionisti della riabilitazione (es: Fisioterapisti, Logopedisti, ecc), Assistenti sociali, Insegnanti ed Educatori.
Il terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva:
- effettua valutazioni delle problematiche del bambino utilizzando i test e la valutazione obiettiva
- individua ed elabora il programma di prevenzione e riabilitazione
- attua interventi riabilitativi utilizzando tecniche specifiche per fascia d’età e diagnosi
- attua procedure rivolte all’inserimento dei soggetti in contesti sociali e scolastici
Obiettivi.
Ogni intervento si avvale di un progetto terapeutico individualizzato e gli obiettivi sono calibrati in base alle caratteristiche del bambino, le cessessità del momento ed in itinere.
Ogni intervento si avvale di un progetto terapeutico individualizzato e gli obiettivi sono calibrati in base alle caratteristiche del bambino, le cessessità del momento ed in itinere.
A chi si rivolge.
La Neuropsicomotricità interviene in tutte le situazioni di disagio del bambino e in tutte le patologie dell’età evolutiva. Le aree di competenza riguardano i bambini da 0 a 18 anni.
La Neuropsicomotricità interviene in tutte le situazioni di disagio del bambino e in tutte le patologie dell’età evolutiva. Le aree di competenza riguardano i bambini da 0 a 18 anni.
Strumenti:
IL GIOCO
Il gioco viene portato ad assumere il ruolo di mediatore privilegiato nella relazione terapeutica e permette al bambino di sperimentare e incentivare le proprie capacità, reali e potenziali.
In quest’ottica, adattandolo alle necessità ed alle caratteristiche individuali di ogni individuo, il gioco, viene proposto nelle sue molteplici valenze: sensomotorio, simbolico, emotivo-relazionale, di socializzazione… in situazioni individuali e/o di gruppo.
Nel gioco, infatti, il bambino sperimenta il proprio corpo e attraverso il movimento entra in contatto con l’ambiente intorno a sé e con le persone con cui si relaziona.
Il gioco viene portato ad assumere il ruolo di mediatore privilegiato nella relazione terapeutica e permette al bambino di sperimentare e incentivare le proprie capacità, reali e potenziali.
In quest’ottica, adattandolo alle necessità ed alle caratteristiche individuali di ogni individuo, il gioco, viene proposto nelle sue molteplici valenze: sensomotorio, simbolico, emotivo-relazionale, di socializzazione… in situazioni individuali e/o di gruppo.
Nel gioco, infatti, il bambino sperimenta il proprio corpo e attraverso il movimento entra in contatto con l’ambiente intorno a sé e con le persone con cui si relaziona.
IL CORPO
Ogni bambino inizia a strutturare la propria individualità attraverso le esperienze corporee. Prima attravero una dimensione istintiva e riflessa, poi attraverso la sperimentazione concreta di sé, dell’ambiente e di sé nell’ambiente, il bambino inizia a costruire l’immagine di un sé operativo: inizia a riconoscere la sua capacità di agire nel mondo attraverso il corpo e crea le basi per la futura consapevolezza del proprio sè.
Crescendo, le esperienze concrete che fino ad ora hanno caratterizzato il rapporto del bambino con l’ambiente, sono la base per il passaggio al pensiero astratto, che trova il suo culmine nel pensiero operativo formale.
In questo intervento la corporeità e il movimento assumono un posto centrale e divengono sostegno e incentivo dello sviluppo globale del bambino.
Ogni bambino inizia a strutturare la propria individualità attraverso le esperienze corporee. Prima attravero una dimensione istintiva e riflessa, poi attraverso la sperimentazione concreta di sé, dell’ambiente e di sé nell’ambiente, il bambino inizia a costruire l’immagine di un sé operativo: inizia a riconoscere la sua capacità di agire nel mondo attraverso il corpo e crea le basi per la futura consapevolezza del proprio sè.
Crescendo, le esperienze concrete che fino ad ora hanno caratterizzato il rapporto del bambino con l’ambiente, sono la base per il passaggio al pensiero astratto, che trova il suo culmine nel pensiero operativo formale.
In questo intervento la corporeità e il movimento assumono un posto centrale e divengono sostegno e incentivo dello sviluppo globale del bambino.
LA RELAZIONE
La qualità della relazione che si stabilisce con il bambino nell’ AreaPsicoMotoria, svolge un ruolo determinante per la riuscita di qualsiasi percorso terapeutico.
Poiché il canale principale di azione della pratica neuropsicomotoria è il movimento, la relazione è centrata su una costante sintonia con l’espressione corporea del bambino.
L’attenzione viene posta sul dialogo tonico durante le attività, ci permette di restare sempre in contatto con le esigenze del bambino, dandogli la possibilità di costruire una buona modulazione emotivo-affettiva; questa facilita la partecipazione al gioco e l’interazione con l’adulto o il coetaneo, prima durante le sedute, poi trasferendo in ogni momento della sua vita.
Inoltre una buona relazione con il bambino è possibile quando esiste una relazione di fiducia con la sua famiglia. Per questo l’intervento è condiviso con le figure di riferimento del bambino.
La qualità della relazione che si stabilisce con il bambino nell’ AreaPsicoMotoria, svolge un ruolo determinante per la riuscita di qualsiasi percorso terapeutico.
Poiché il canale principale di azione della pratica neuropsicomotoria è il movimento, la relazione è centrata su una costante sintonia con l’espressione corporea del bambino.
L’attenzione viene posta sul dialogo tonico durante le attività, ci permette di restare sempre in contatto con le esigenze del bambino, dandogli la possibilità di costruire una buona modulazione emotivo-affettiva; questa facilita la partecipazione al gioco e l’interazione con l’adulto o il coetaneo, prima durante le sedute, poi trasferendo in ogni momento della sua vita.
Inoltre una buona relazione con il bambino è possibile quando esiste una relazione di fiducia con la sua famiglia. Per questo l’intervento è condiviso con le figure di riferimento del bambino.
Modalità di intervento
EDUCAZIONE E PREVENZIONE
L’obbiettivo principale è di formare il bambino alla corporeità attraverso la proposta di esperienze motorie.
La conoscenza del proprio corpo, l’orientamento nello spazio e nel tempo e l’organizzazione dello spazio e del tempo, sono infatti capacità fondamentali per ogni tipo di apprendimento.
EDUCAZIONE E PREVENZIONE
L’obbiettivo principale è di formare il bambino alla corporeità attraverso la proposta di esperienze motorie.
La conoscenza del proprio corpo, l’orientamento nello spazio e nel tempo e l’organizzazione dello spazio e del tempo, sono infatti capacità fondamentali per ogni tipo di apprendimento.
TERAPIA
Terapia e riabilitazione delle patologie acute e croniche dell’età evolutiva.
L’intervento terapeutico sul bambino viene svolto con la collaborazione ed il confronto con la famiglia.
Attraverso la relazione di aiuto che si viene a creare tra terapista-bambino e la specificità del setting, ovvero dello spazio di lavoro terapeutico, l’intervento terapeutico si adatta alle peculiari caratteristiche dei bambini e utilizza tecniche specifiche per fasce d’età e stadi di sviluppo.
In generale, attraverso l’attività abilitativa e riabilitativa, si cerca di apportare stimoli percettivi, di sviluppare l’attenzione, esprimere adeguatamente l’emotività e sviluppare la capacità di socializzazione.
Terapia e riabilitazione delle patologie acute e croniche dell’età evolutiva.
L’intervento terapeutico sul bambino viene svolto con la collaborazione ed il confronto con la famiglia.
Attraverso la relazione di aiuto che si viene a creare tra terapista-bambino e la specificità del setting, ovvero dello spazio di lavoro terapeutico, l’intervento terapeutico si adatta alle peculiari caratteristiche dei bambini e utilizza tecniche specifiche per fasce d’età e stadi di sviluppo.
In generale, attraverso l’attività abilitativa e riabilitativa, si cerca di apportare stimoli percettivi, di sviluppare l’attenzione, esprimere adeguatamente l’emotività e sviluppare la capacità di socializzazione.
CONSULENZA
Sia in ambito educativo-preventivo che riabilitativo, il Neuropsicomotricista può proporre attività di osservazione e valutazione dello sviluppo neuro- psicomotorio; esse rappresentano momenti importanti per capire e descrivere il profilo specifico di ogni bambino.
Sia in ambito educativo-preventivo che riabilitativo, il Neuropsicomotricista può proporre attività di osservazione e valutazione dello sviluppo neuro- psicomotorio; esse rappresentano momenti importanti per capire e descrivere il profilo specifico di ogni bambino.
S.A.
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